Un ispettore sanitario di 50 anni si è ucciso stamane, sparandosi un colpo con la pistola di servizio, nei locali del distretto 48 della Asl Napoli 1, nel quartiere Scampia, dove lavorava. Ha lasciato un biglietto con il numero di cellulare del figli.
Si chiamava Michele Varriale e lavorava come vigile sanitario (e non guardia giurata come appreso in un primo momento) da 17 anni nel distretto 48 dell’Asl Napoli 1 Centro, a Scampia, l’uomo che stamani si è tolto la vita sparandosi con la pistola d’ordinanza, con un colpo in bocca sul posto di lavoro.
Ancora non si conoscono i motivi del gesto, ma la polizia sembra escludere che avesse problemi economici. Il proiettile ha trapassato la parete della stanza del sesto piano, andandosi a conficcare nel muro di un altro ambiente e, solo per poco, non ha colpito un’infermiera che si trovava lì. E’ stata lei a ritrovare il cadavere dell’uomo in una pozza di sangue.
Varriale, 50 anni, ha lasciato un bigliettino nel quale, però, non sono spiegate le ragioni del suo gesto, ma solo la richiesta di avvisare il figlio del quale ha scritto il numero di cellulare. Allertati dalle forze dell’ordine, la moglie e i figli sono arrivati sul posto, ma hanno preferito non rilasciare dichiarazioni. Ad alcuni colleghi, però, la moglie ha raccontato che l’uomo non aveva l’abitudine di portare con sè la pistola, cosa che, invece, ha fatto questa mattina. Chi stamattina l’ha incontrato, ha descritto Varriale “sereno come gli altri giorni”. Poi una telefonata e, intorno alle 10, l’uomo si è tolto la vita.