Cominciano a destare molta preoccupazione alcuni segnali, inerenti all’uso dei farmaci nei giovani, che affollano le cronache dei quotidiani italiani.L’ultimo allarme che ha fatto sobbalzare tutti dalle sedie è stato lanciato dall’analisi sulla situazione delle giovanissime trevigiane e dei loro modi di “divertirsi” con abuso di farmaci ed alcool già a 14 anni. Germano Zanusso, responsabile del dipartimento dipendenze Usl 9, proprio nel territorio trevigiano, avverte: “I ragazzi comprano i medicinali in internet dove non servono né carta di identità né ricetta medica. Chiedo ai genitori che facciano moltissima attenzione ai pacchi postali indirizzati ai figli che arrivano a casa. Se hanno il dubbio che il pacco contenga qualcosa di pericoloso per la salute dei figli li invito ad aprirli insieme”. E’ un grido d’allarme questo che ha sconvolto tutti: sapere che i nostri “teenager”, in percentuali troppo significative, hanno l’abitudine di bere alcool fin dal pomeriggio e che lo mescolano con farmaci acquistati illegalmente su internet, è puro terrore. Il segnale d’allarme dato dalla Usl 9, è solo uno dei tanti. Purtroppo internet ha nella sua libertà assoluta, che molti sostengono sia la caratteristica principale del web e sicuramente una delle più apprezzate, fondamentale e costitutiva, uno spirito anarcoide che diventa estremamente pericoloso quando si parla di educazione e di farmaci. E’ un triste mondo quello in cui ragazze di 14 anni, depresse, si danno all’alcool e all’abuso di farmaci, sperimentando il fenomeno del “drunkoressia” (lo sviluppo dell’anoressia continuando a nutrirsi solo di super alcolici). I nostri intenti devono essere totalmente protesi a correggere questo errore del sistema, non abbiamo alternative. Cultura, educazione, leggi, controlli, supervisioni, aggiornamenti… sono solo alcuni dei campi su cui lavorare; non abbiamo una formula sicura per porre rimedio a questa situazione critica, ma siamo pronti a tutto per fermare questi preoccupanti fenomeni.