Antidepressivi: in Italia 400 per cento in più in 10 anni

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Un importante dato è emerso dal rapporto annuale OsservaSalute sul 2011: il consumo di farmaci antidepressivi, negli ultimi dieci anni, in Italia, è aumentato del 400 per cento. Un dato agghiacciante. Siamo passati dalle 8,18 dosi giornaliere per 1000 abitanti dell’anno 2000, alle 35,72 dosi giornaliere del 2010. Si parla già di effetto “crisi”, e non a torto. I suicidi ed il disagio sono in aumento, è evidente, seppure i media stiano enfatizzando la questione in maniera talmente forte da generare un circolo vizioso che fa sempre più assomigliare il nostro paese ad un turbine di depressione. Il diffuso disagio dovuto alle condizioni socio-economiche, l’involuzione  sempre maggiore del rapporto con il nostro corpo, le cattive abitudini che i tempi sempre più frenetici ci portano a sposare, sono certamente le principali cause di questo incremento nell’utilizzo di antidepressivi. La realtà dei fatti è che si stanno discostando sempre più la vita reale da quella percepita, e a questo si rimedierà soltanto con un 400 per cento in più di dosi di cultura, educazione e capacità di confronto. Nell’osservare il nostro paese attraverso i numeri del suo studio, il professor Walter Ricciardi ci spiega: “Partito 150 anni fa da una situazione di assoluta retroguardia rispetto al contesto Europeo ultimi posti per arretratezza economica, analfabetismo, malnutrizione, bassa sopravvivenza, oggi il Paese mostra ottime posizioni a livello internazionale per sopravvivenza, nutrizione e protezione per il rischio della salute, mentre è ancora indietro per quanto riguarda le diseguaglianze sociali, con sempre più profonde differenze Nord-Sud”. Disuguaglianze sociali che sono molto sentite in questo momento di crisi economica. La Sanità, purtroppo è un argomento centrale in questo tragico gioco di causa-effetto, tra crisi economica e prevenzione e cura dell’individuo. Ricciardi ha infatti affermato: “Le ultime manovre economiche realizzate in Italia in risposta alla tempesta finanziaria hanno portato al ridimensionamento dei livelli di finanziamento dell’assistenza sanitaria già dal 2012, all’introduzione di ulteriori ticket, a tagli drastici nei trasferimenti alle Regioni e alle municipalità dei fondi su disabilità, infanzia, e altri aspetti che vanno poi a incidere sulla nostra salute”.

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