Il 68esimo Congresso Nazionale della Societa Italiana di Pediatria, si è aperto con alcuni dati che preoccupano. Il 96 per cento delle prescrizioni farmacologiche in età prescolare riguardano antibiotici, antiasmatici e corticosteroidi. L’Acyclovir, un antivirale, è il re dei farmaci per i nostri piccoli, utilizzato sopratutto per il trattamento della varicella, seppure gli esperti non trovano alcuna indicazione in questo farmaco nel trattamento della varicella nei bambini che non soffrono di altre patologie. Altri dati preoccupanti raccolti dallo studio “ARNO bambini”: 58 bambini su 100 ricevono almeno un farmaco nell’anno (sud Italia 76%, nord Italia 46%). Il Presidente della SIP Alberto G. Ugazio tirando le somme, di questi ed altri dati, ha dichiarato: “Le malattie infettive, e in particolare quelle causate dai batteri, sono enormemente diminuite di numero nel corso di questi ultimi cinquant’anni o poco più. Una sempre maggiore attenzione all’igiene personale e dell’ambiente e la diffusione crescente delle pratiche vaccinali sono state tra i fattori più importanti. Il dato di “ARNO bambini” è quindi particolarmente preoccupante. L’uso esteso di antibiotici è alla base delle resistenze batteriche che stanno letteralmente bruciando, uno a uno, molti antibiotici sui quali un tempo potevamo far conto per il trattamento di un gran numero di malattie infettive. Oggi si rivelano spesso ‘armi spuntate’. I perché di questo uso esteso sono molto complessi. C’è anzitutto la cultura delle “raising expectations”, la convinzione diffusa che la medicina possa e debba risolvere immediatamente qualunque problema. C’è il fenomeno sempre più diffuso dell’automedicazione. E il pediatra è sottoposto a una “pressione prescrittiva” cui non è facile resistere. E pensare che nel piccolo bambino la grande maggioranza delle malattie infettive, soprattutto nelle prime età della vita, sono affezioni virali delle alte vie respiratorie!” L’ansia dei genitori, gioca un ruolo fondamentale sulle prescrizioni pediatriche, purtroppo. Quello che si risolverebbe senza necessità di interventi farmacologici, viene sempre più spesso trattato con principi attivi che creano poi resistenze batteriche. In ultimo un dato che riguarda il la spesa annua: un bambino costa al SSN 260 euro, ogni anno; un adulto 1000. Un milione di bambini, che rappresentano circa il 13% della popolazione totale, consuma il 2% della spesa sanitaria totale. Dati che fanno pensare.