Uno studio dall’acronimo, che in italiano ha un suono bizzarro, CAPRA-2 (Circadian Administration of Prednisone in Rheumatoid Arthritis), dimostra come prednisone a rilascio modificato sostenuto da un disease modifyng anti-rheumatic drug (DMARD), può dare benifici immediati per quanto riguarda l’artrite reumatoide, patologia che affligge oltre 300.000 persone. L’esperimento condotto su trecentotrenta pazienti, ha dato risultati notevoli: il trial in doppio cieco, con i pazienti che sono stati randomizzati in rapporto di 2:1 per ricevere prednisone a rilascio modificato (5 mg) o placebo, una volta al giorno, la sera, per 12 settimane in aggiunta alla loro terapia standard. Lo studio ha incluso pazienti di età compresa tra i 18 e gli 80 anni, con diagnosi e storia documentata di artrite reumatoide e che assumevano DMARD da almeno 6 mesi. Ulteriore criterio era che i pazienti avessero una rigidità mattutina della durata di almeno 45 minuti in almeno 4 dei 7 giorni di screening, almeno 4 articolazioni gonfie e almeno 4 articolazioni dolenti. Tutto questo per confrontare i risultati con la ricerca svolta in tutta Europa su circa 1.172 adulti. Questo studio europeo aveva evidenziato che l’83% dei pazienti ritiene che la rigidità mattutina ed il dolore siano legati al problema reumatico, creando degli enormi disagi. Per il 42% del campione di quello studio, la patologia reumatica influiva negativamente sulla vita relazionale, e per il 72% influiva decisamente sul lavoro. Tornando a CAPRA-2, il sistema di trattamento avrebbe raggiunto un miglioramento del 20% dei sintomi in 48% contro il solo 29% del gruppo di controllo. Il 22% dei trattati con prednisone hanno ridotto i loro sintomi alla metà, mentre i pazienti trattati da placebo solo una riduzione del 10% dei sintomi. Giovanni Minisola, Presidente della Società Italiana di Reumatologia e Primario Reumatologo dell’Ospedale San Camillo di Roma ha spiegato: “Il rilascio programmato di prednisone durante le prime ore del mattino, in coincidenza con il picco plasmatico di citochine infiammatorie, consente di neutralizzare gli effetti di tali citochine e di ottimizzare l’impiego del cortisone a basso dosaggio”. Il prednisone a rilascio modificato è stato lanciato da Mundipharma/Napp/Norpharma per la prima volta in Germania nell’Aprile del 2009 ed è stato approvato in moltissimi paesi, tra cui anche l’Italia. I benefici nella diminuizione della rigidità sono evidenti, anche nella durata di questa. Una buona notizia per chi soffre di questa difficile patologia.