Ho la febbre? No, si, dipende…

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I termometri ad infrarossi funzionano o no? Negli anni siamo passati rapidamente e senza timore alcuno, dai termometri a mercurio a quelli ad infrarossi e digitali. Ma a parte la sofisticatezza e il design accurato, funzionano? La promessa era di rilevare la temperatura in maniera accurata semplicemente attraverso una misurazione nel padiglione dell’orecchio, ma sembra che speso la rilevazione sia errata. L’ultimo caso è legato agli Ospedali Cattinara e Maggiore di Trieste che, dopo un caso che ha destato scalpore di una famiglia che ha denunciato l’ospedale per una rilevazione di 37 gradi mentre in realtà il loro congiunto, afflitto dalla SLA, con la misurazione a mercurio risultava avere una temperatura di 39 gradi, hanno deciso di condurre un’indagine sull’efficacia di questo strumento di misurazione, alla base della quotidianità ospedaliera. Altroconsumo, l’associazione dei consumatori, ha messo a confronto l’accuratezza delle diverse tipologie di termometri, e giurano che i termometri digitali sono i più affidabili. Il problema degli infrarossi è legata al fatto che se nella stanza in cui si fa la misurazione, il tasso di umidità cambia, la temperatura ne viene influenzata; è sufficiente anche che la “sondina” non sia perfettamente pulita che si avrà una lettura falsata. Il termometro digitale invece, continua a sembrare il più affidabile anche se per i nostalgici si consiglia il termometro a galistan: ad uno sguardo è simile al vecchio e glorioso termometro a mercurio, ma al posto del tossico e poco ecologico mercurio, vi si trova una miscela di gallio, indio e stagno.

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