Una nuova concezione dell’emicrania: secondo gli esperti della Mayo Clinic, l’emicrania non sarebbe causata da un disturbo vascolare ma da un problema neurologico. Da questo si evince che i farmaci finora messi sul mercato, che alla base avevano un effetto di costrizione dei vasi sanguigni cerebrali, non solo non curano il problema alla radice ma potrebbero anche essere dannosi. “Mentre la ricerca sull’emicrania è stata massicciamente sottofinanziata e il disturbo spesso è clinicamente liquidato come un semplice “mal di testa”, la base genetica e biologica è sempre più in attivo come il risultato di notevoli progressi scientifici degli ultimi due decenni. Oggi sappiamo che l’emicrania è largamente una malattia ereditaria caratterizzata da cambiamenti fisiologici nel cervello, e, se gli attacchi si verificano con frequenza elevata, da alterazioni strutturali del cervello”. Queste sono parole, piuttosto dure, del dottor David Dodick contenute nel comunicato stampa della Mayo Clinic. L’emicrania è un disturbo che fa soffrire costantemente circa il 20% della popolazione mondiale, mentre il 90% ne ha sofferto almeno una volta nella vita. Il dottor Dodick spiega a chiare parole: “Questa è una malattia neurologica con implicazioni sistemiche. I fattori di rischio per l’emicrania possono essere trattati efficacemente nel contesto delle cure primarie, e abbiamo bisogno di educare i professionisti su cosa possono fare per aiutare a prevenire l’emicrania in loro pazienti. Circa il 40 percento dei pazienti con emicrania sono potenziali candidati per trattamenti preventivi, ma solo il 10 percento li ricevono. I medici vogliono solo trattare il dolore, perché hanno poco tempo da trascorrere con i pazienti per esplorare altre opzioni. Hanno bisogno di cominciare a pensare al trattamento dell’emicrania in un contesto di modello di malattia, più o meno allo stesso modo dell’ipertensione o il diabete”. Sempre secondo i dati Mayo, con trattamenti preventivi si può ridurre il problema di oltre il 50%.