Liberalizzazioni all’italiana

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La grande scuola politica italiana ha sempre portato avanti alcuni concetti e principi, che in altri paesi sarebbero considerati bestemmie, ma in Italia, quando va bene, usiamo il termine “Real Politik”. Sotto questo termine spesso si racchiudono manovre di governo di dubbia etica, e a volte mosse politiche volte soltanto a trarre immediati consensi. Ad esempio: un classico consiste nell’agitare le acque (politiche), con proclami di rivoluzioni, decapitazioni, tremendi sconvolgimenti… e poi, nella confusione, bisogna esser rapidi nel trarre il massimo profitto possibile da quell’agitazione e dalla polvere negli occhi di chi guarda. Infine, si rimettono le cose quasi come prima, leggermente diverse, ma senza variazioni sostanziali. Sembra il caso del decreto liberalizzazioni. Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), si è accorto che il delisting non è esattamente quello che era stato presentato loro come la soluzione a tutti i problemi del mondo del farmaco. In un comunicato esaminano la situazione in maniera precisa e, sconvolti, cominciano a pensare di essere stati illusi: “Siamo sorpresi dall’enorme passo indietro del governo sulla liberalizzazione nella vendita dei farmaci di fascia C. Il decreto Delisting che doveva portare aria nuova ai consumatori, si è rivelato un contentino che in termini di vantaggio porta ben poco, infatti sono solo 136 i farmaci realmente liberalizzati, circa il 6% delle vendite della fascia C. Ci chiediamo che fine abbiano fatto i propositi iniziali, la liberalizzazione avrebbe dovuto comportare un risparmio per i consumatori di circa 250 milioni, mentre il decreto non fa altro che mantenere lo status quo delle farmacie e mettere al bando la concorrenza. Riteniamo pertanto sarebbe stato più utile ripensare a tutti quei canali alternativi di vendita, come le parafarmacie, che avrebbero potuto garantire una reale riduzione dei prezzi dei farmaci”. Ben svegliati. E’ bello vedere come una legge in Italia, anche dopo il suo iter parlamentare, dopo esser stata votata, continui a modificarsi. Non siamo certo qui a schierarci con una parte o con l’altra, ci domandiamo semplicemente se c’è qualcosa che abbia un valore concreto e preciso entro i confini nazionali: i numeri statistici sono interpretabili, il testo di una legge pure, le rivoluzioni sono trattabili, l’etica discutibile, il professionismo opinabile, l’educazione rivedibile, l’istruzione acquistabile. Da noi la rivoluzione marxista, per fortuna ha preso la corrente Groucho.

Questi sono i miei principi, e se non ti piacciono… beh, ne ho altri. (Groucho Marx)

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