Il bilancio di una farmacia rurale sussidiata del Sud, Cosi’ altre mille

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Signori del Governo,

Signori che credete che la farmacia sia attivita’ da “Creso”

Il direttore sanitario lo deve sostenere lo stato se lo si vuole imporre e non solo nelle farmacie rurali sussidiate, oggi espressione che dice poco, in quanto farmacie urbane di piccolo fatturato ce ne sono a bizzeffe. Rimandare di tre anni l’entrata in vigore: attenuare un’agonia null’altro.

Nella farmacia e’’ stato capovolto, spiace affermarlo, il concetto di “imprenditore”: da soggetto che rischia capitali propri si è passati alla situazione -inversa- di rischio dei capitali altrui: non se ne puo’ fare a meno: lo stato paga con ritardi inverosimili, la farmacia e’ l’unica attivita’ che si e’ vista di fronte all’aumento dei costi fissi con l’avvento dell’euro, ridurre i margini di guadagno.

E tutto poi ridonda sul farmacista: i capitali altrui non sono piu’ a disposizione e gli interessi passivi mangiano i pochi punti di utile netto.

“….Tale esperienza negativa ha fatto sorgere la necessità di modificare l’approccio al sistema di crescita delle imprese: l’obiettivo non deve essere quello di accaparrare quanto più possibile dal finanziamento, che deve essere un mezzo, uno strumento, non il fine.” (noto economista di cui evito di citar il nome) Ma come e’ possibile con questi numeri che sono veritieri:

Ricavi:

Rimanenze                                       45.000,00

Ricavi Vendite                            442.125,00

Indennita’ di residenza                5.126,00

RICAVI                                        492.251,00

Costi

Rimanenze                                       41.000,00

Acquisto Merci                              341.125,00

Dipendente (1)                               36.000,00

Utenze, manutenzioni e

Locazioni                                          12.450,00

Trattenute Asl                                 7.995,00

Interessi Passivi per anticipi

Mutue e c.c ordinari                     18.000,00

Altre spese                                        3.500,00

Interessi passivi fornitori         4.150,00

COSTI                                           464.220,00

Utile ante imposte                    28.031,00

Enpaf                                                4.000,00

Netto                                              24.031,00

Imposte                                          5900,00 (irpef)

Netto                                           18131/13 mensilita’ =  E. 1394,69

 

Il prezzo per ricetto di codesta farmacia e’ di 16 euro, la mutua pari all’80%, il farmacista fa sconti “obbligati” del 15% sull’extrafarmaco.

Questa e’ la relata’ non falsata di un farmacista rurale sussidiato che sta meglio di altri : consiglio a questo e a mille farmacisti come lui “ Non puo’ mantenere il dipendente” Nell’industria in senso stretto (esclusa l’edilizia) la retribuzione annua media netta nel 2010 è stata pari a 21.353 euro (20.095 euro gli operai, 24.688 gli impiegati) ma con differenze significative all’interno del comparto.

La cenerentola del lavoro resta la donna delle pulizie con 15.877 euro lordi all’anno, seguita a breve distanza dagli insegnanti della scuola privata (17.993 euro all’anno), il cenerentolo il farmacista del piccolo paese.

Retribuzioni miserrime se si pensa al mantenimento di una famiglia e di uno stile di vita che appaia decente, ma a loro differenza il farmacista non ha un TFR, non ha ferie retribuite, e andra’ in pensione con meta’ importo delle categorie accennate.

E’ vero ci sono farmacisti ricchi, cosi come ci sono baristi ricchi o macellai ricchi, ma e’ la percentuale che conta.

E che si fa? Si aumenta il numero delle farmacie, si creano attivita’ parallele: le parafarmacie, si deve scontare tutto.

L’amministratore di Credifarma a Cosmofarma afferma : “ Diciamo che è diffusa l’abitudine a sottovalutare i bilanci. Molti di quelli che vedo non convincerebbero una banca a dare un prestito di un solo centesimo. Le responsabilità sono anche di quei commercialisti che per anni hanno tranquillizzato i titolari con false rassicurazioni. E hanno assecondato la loro propensione a indebitare l’impresa nella convinzione che tanto le entrate avrebbero ripianato tutto. Oggi è utile che i titolari vadano dal loro commercialista, lo guardino negli occhi e decidano se non sia il caso di cambiare consulente.”

Questa e’ bella: come se le banche abbiano finanziato senza fiatare …. E senza lucrare. Ma questa e’ un’altra storia, ognuno fa il suo lavoro. Che fare in codesti casi: dare fiducia alla propria azienda e disinvestire beni propri ( se si posseggono) o abbassare la saricenesca? Cari signori, i farmacisti hanno bisogno di certezze per l’immediato futuro non se ne vede la fine: dite subito cosa ci si deve aspettare: nuove liberalizzazioni? Potenziamento delle attivita’ concorrenziali? Sconti maggiori a favore del Ssn? Mantenimento della insolvenza delle Regioni? Tutto dipende da queste domande signori e a vostra risposta sapremo consigliare i nostri assistiti.

Con stima.

Marino Mascheroni

4 COMMENTS

  1. Il dipendente guadagna 36000 euro all’anno,2570 euro lordi per 14 mensilita’ assurdo conviene invertire i ruoli il dipendente diventa titolare ed il titolare dipendente a meno che il dipendente non sia moglie,marito,figlio/a,fidanzato/a,fratello sorella del titolare.Pero’ pagano bene le farmacie rurali…….

  2. Viene mostrato uno scenario moooooolto teorico e probabilmente unico in quanto molti farmacisti proprio per evitare di arrivare a ciò che è evidenziato nell’esempio, hanno personale non laureato o assumono inquadrando differenti livelli di contratto (inferiori), hanno il distributore di preservativi o la bilancia che non figura, alzano il P.P. di sop e otc per poi dichiarare maggiori sconti, e tante altre decine di piccole cose – altre meno piccole – grazie alle quali, fortunatamente, quel farmacista si riesce a salvare.

    saluti

  3. La mia farmacia ha numeri simili a quella citata da mascheroni che mi pare tutto fuorche’ uno sprovveduto in materia.In certe zone di Italia la mutua e’ il novanta per cento, e la parola di Alfonso che il farmacista si possa salvare con mezzucci rattrista assai. Si conferma che siamo al limite della linea di non ritorno.
    Comunque il sito e’ interessante ma confusionario suggerisco di dividere per argomenti perche’ se non ti colleghi x un giorno ti lerciasti oli interessanti.
    Bhe

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