I Fans, sarebbero da intendere, in un giornale a tema farmaceutico, come acronimo di farmaci anti-infiamattori non steoridei, ma nel nostro caso intendiamo parlarvi dei fans dei “fans”. Cerchiamo di spiegarci: un famoso farmaco “Fans”, il Nimesulide è stato tolto dalla circolazione dalla Fda, l’agenzia americana del farmaco, e anche l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, ne ha ridotto l’utilizzo a tal punto che solo in pochissimi paesi lo si trova ancora sul bancone delle farmacie (Polonia e Italia sopratutto). In tutto il mondo, tutti lo sconsigliano per i suoi effetti devastanti sul fegato. In Italia, come spesso accade, andiamo in leggera contro tendenza: stiamo lavorando per rendere questo farmaco rimborsabile. Il sottosegretario Adelfio Elio Cardinale ha confermato: “I medicinali per uso sistemico (cioè da prendere per bocca) contenenti Nimesulide possono rimanere in regime di rimborsabilità a carico del servizio sanitario nazionale esclusivamente per il trattamento del dolore acuto”. Ci sembra molto strano, e conoscendo il nostro paese, ci viene spontaneo chiederci, da dove provenga un affetto tanto smisurato verso un farmaco anti-infiammatorio. L’onorevole Vittorio D’Incecco, che è un medico, dopo aver ricevuto conferma, durante un’interrogazione parlamentare, dell’intenzione di rendere Nimesulide rimborsabile, ha risposto: “Ma come? Attualmente il Nimesulide non è rimborsato per il trattamento del dolore acuto e adesso lo sarà? Rispetto alla scelta sancita a livello europeo di escludere per ragioni di sicurezza l’utilizzo di Nimesulide per il trattamento cronico dell’osteoartrite dolorosa, non riesco a cogliere le ragioni di natura clinica che hanno motivato l’Agenzia italiana del farmaco a voler promuovere contestualmente il farmaco alla rimborsabilità nel trattamento del dolore acuto, indicazione che il Nimesulide ha sempre avuto e che fino a oggi non è mai stata rimborsata”. Nel nostro piccolo nemmeno noi riusciamo a capire la motivazione di questa scelta. Misteri della fede.