Liti liti liti. La Discordia negli ultimi tempi, pare essere l’unica divinità ancora in attività. “I farmaci generici sono una risorsa importante da valorizzare, ma e’ profondamente sbagliato difendere a tutti i costi la sostituibilita’ come continua a fare il presidente di Assogenerici, Giorgio Foresti”. Questo è stato il “Pomo della Discordia”, ovvero le parole di Giacomo Milillo, segretario della Fimmg rilasciate in una nota piena di “materiale infiammabile”. Da qui si è aperto un batti e ribatti tra Assogenerici e Fimmg, che ha visto volare parole forti. Milillo nella sua nota si era diffuso in una dichiarazione molto chiara: “Il farmaco a brevetto scaduto, e fra questi il generico, deve essere scelto e prescritto direttamente dal medico, per questo abbiamo respinto sempre categoricamente le ipotesi avanzate in piu’ occasioni dal presidente di Assogenerici, di prevedere un premio economico per i medici che prescrivono molti generici. Riteniamo queste proposte offensive e paragonabili al comparaggio. Sosteniamo ormai da anni l’uso privilegiato dei farmaci con brevetto scaduto in generale e dei generici in particolare, ma ci opponiamo alla loro sostituibilita’”. Imbufalito risponde Foresti: ”Ricorrere a un generico, anche a seguito della sostituzione in farmacia, non fa venir meno in alcun modo la tutela della salute del cittadino: lo dimostrano decenni di impiego dei medicinali equivalenti in tutto il mondo, mentre costringere un cittadino a pagare un ticket non necessario e’ un danno immediato, diretto e facilmente constatabile. Le parole molto franche del Segretario nazionale della FIMMG, Giacomo Milillo, obbligano a una risposta altrettanto diretta”. Ed il confronto continua con il segretario di Fimmg: “Il dottor Foresti parla di un calo delle vendite di generici del 5% con il decreto Monti non conosciamo le sue fonti, ma lo invitiamo a non scaricare sul Governo gli effetti della sua politica sbagliata di promozione del generico. Abbiamo ringraziato il ministro, e ancora lo ringraziamo, per aver saputo prendere in considerazione le esigenze professionali dei medici che rifiutano di assumersi responsabilita’ indipendenti dalla loro volonta’. Se fosse stata introdotta la formula originariamente proposta nel decreto Salva Italia, probabilmente il calo di prescrizione dei generici sarebbe stato ancora piu’ elevato. La Fimmg e’ certa delle ragioni e delle posizioni che sostiene ed e’ pronta al confronto con gli operatori e con le istituzioni. E’ pronta a impegnarsi per promuovere l’uso dei farmaci a brevetto scaduto, generici e non, ma nei modi corretti per tutelare la salute dei cittadini. A questo imperativo non si puo’ transigere. Ogni farmaco, generico o no, deve essere scelto e prescritto dal medico, che deve conoscere bene cio’ che prescrive per poter valutare cio’ che determina”. Foresti ovviamente rifiuta la lezione e rimanda: ”Innanzitutto, non ho mai proposto di incentivare economicamente la prescrizione dei generici e se si vuole parlare di comparaggio, non e’ certo tra i produttori di equivalenti che si possono trovare esperti in materia. Quanto alla polemica sulla sostituibilita’ e le esigenze professionali dei medici che rifiutano di assumersi responsabilita’ indipendenti dalla loro volonta’ e’ il caso di dire una volta per tutte che questa responsabilita’ e’ avvertita soltanto in Italia, mentre nel resto d’Europa la stragrande maggioranza delle ricette e’ compilata senza preoccuparsi di indicare nessun nome commerciale. Non pare che questo abbia fatto una differenza sul piano clinico o epidemiologico: se il dottor Milillo ha dei dati al riguardo, saremmo molto interessati a leggerli”. Guerra dichiarata. In realtà sembra più un incontro di pugilato tra signori distinti e poco atletici. Ogni tanto si ha la sensazione che l’oggetto del contendere si smarrisca, e si litighi soltanto per litigare, al che verrebbe spontaneo domandarsi perchè non si telefonino, invece di usare i comunicati stampa; ma poi torna alla mente che un problema di fondo c’è e, come tutti i problemi di fondo tra categorie, lo si può esprimere in cifre. La Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e l’Associazione Nazionale Industrie Farmaci Generici, hanno interessi in comune, campi limitrofi da coltivare, risorse condivise da sfruttare: non è facile mettersi d’accordo. E’ sempre questione di denaro mascherata da questione ideologica. Ma anche qui, non ci sono idee per cui lanciarsi nel profondo della lotta, ma solo interessi e privilegi da difendere. Interessi e privilegi, legittimi, anche utili a volte, ma non quando danno vita ad un teatrino che francamente ci intristisce alquanto.