Dal 3 al 7 giugno l’isola verde ospiterà i più autorevoli scienziati della nuova frontiera della medicina preventiva.
La più grande farmacia del mondo è a tavola. Mele, cavoli, cavoletti di Bruxelles, pesce, té, carote, pomodori, è lunghissima la lista dei cibi ricchi di molecole essenziali a prevenire le patologie e promuovere il benessere di consumatori sempre più disattenti a quello che mangiano e, in misura direttamente e maledettamente proporzionale, sempre più inclini a prendere medicine. Si stima che in tutto le molecole della salute contenute negli alimenti siano circa trentamila. Nei broccoli, tanto per fare un esempio, c’è il sulforafane, sostanza chiave nella protezione delle cellule; nei pomodori c’è il licopene, molecola preziosa per la sua attività antiossidante; mentre salmone, tonno e sgombro sono ricchi dell’ormai celebre Omega 3, molecola efficace nella prevenzione di patologie cardiovascolari.
Nata una ventina d’anni fa per iniziativa dell’allora presidente della statunitense Foundation for Innovation in Medicine, Stephen de Felice, la Nutraceutica è per molti versi la scienza che recupera la saggezza popolare nel secolo biotech. Che la cura della salute cominciasse a tavola, infatti, non è certo una novità. Fatto sta che gran parte dell’Occidente se n’è dimenticato. Ben venga, dunque, questa nuova scienza, cui sarà dedicato il nono congresso nazionale di Chimica degli alimenti, “ChimAlSi_2012”, che da domenica 3 a giovedì 7 giugno riunirà a Ischia i più autorevoli esperti di un settore che va dalla genetica alla farmaceutica, dalla chimica alle scienze agrarie. Oltre 250 gli iscritti per un appuntamento che vede per la prima volta la Campania protagonista.
“La scelta della Campania – spiega Ettore Novellino, docente di Chimica farmaceutica alla Federico II e promotore, insieme al collega dell’Università di Salerno Luca Rastrelli, del congresso – era per molti versi obbligata. Questa regione è la culla della dieta mediterranea, nonché di uno stile di vita che ancora oggi può considerarsi punto di partenza per lo sviluppo di nuovi alimenti funzionali”. Di alimenti cioè, che indipendentemente dal loro valore nutrizionale, hanno un effetto benefico sulla salute. Insomma, la strategia di questo nuovo fronte del sapere è quella di fare dell’alimentazione un cardine della medicina preventiva.
“Nei paesi occidentali – precisa Rastrelli – le patologie correlate a stili di vita non salutistici associate a una dieta non equilibrata sono in forte aumento. Fra queste patologie trovano sempre più spazio quelle associabili all’invecchiamento e alla patologie degenerative e parte di questa evoluzione è dovuto anche al modo in cui è cambiato l’utilizzo e la concezione dei cibi”. “Attualmente – continua lo scienziato salernitano – essi non devono solo soddisfare il fabbisogno energetico dell’organismo, ma anche apportare nutrienti e sostanze di interesse biologico in grado di prevenire malattie e promuovere il benessere fisico e mentale del consumatore. Tali sostanze opportunamente isolate, caratterizzate, funzionalizzate e determinate quantitativamente possono essere utilizzate nella formulazione di composti così detti nutraceutici”.
La nutraceutica, dunque, non ha niente a che spartire con intrugli di iper-energetici, dimagranti e multivitanimici, che spesso e volentieri costano molto di più di frutta e verdura, ma riguarda il modo migliore di utilizzare molecole come la quercetina (che si trova in mele, pere e cipolle, uva rosse e mirtilli) che attivano geni con funzione detossificante, o il sulforafane (contenuto nelle crucifere: cavolo, cavolfiore, rafano, rapa ma anche rucola) che induce la morte programmata nelle cellule neoplastiche di gran parte dei tumori liquidi, come leucemie e linfomi. “Un nutraceutico – aggiunge Novellino – è appunto un prodotto che combina componenti nutrizionali selezionati per particolari caratteristiche biologiche alle proprietà salutistiche e fortemente preventive di principi attivi naturali estratti da piante, alimenti, o sottoprodotti dell’industria agro-alimentare”.
Il Congresso, il cui titolo completo è “Alimenti, alimenti funzionali e Nutraceutici: aspetti chimici, biologici e tecnologici”, è organizzato in collaborazione con il gruppo interdivisionale di Chimica degli Alimenti della Società Chimica Italiana, e si articolerà in lezioni magistrali e sessioni scientifiche per un totale di oltre duecento interventi. Momenti centrali all’interno dei lavori saranno le due tavole rotonde, rispettivamente dedicate al tema “Dai campi alla tavola: prodotti alimentari sicuri per i consumatori”, e agli “Alimenti dietetici, integratori alimentari ed health claims: quali i prossimi scenari regolatori”, destinato ad approfondire gli aspetti attuali e gli scenari futuri sul supporto terapeutico che gli alimenti e i loro ingredienti bioattivi possono fornire nella prevenzione e per la terapia di condizioni patologiche. Che la nutraceutica sia crocevia di straordinari interessi della comunità scientifica mondiale lo attesta il fatto che ben quattro prestigiose riviste internazionali hanno dedicato dei volumi speciali al congresso ischitano: la Journal Agricultural and Food Chemistry (Acs), la Food Chemistry (Elsevier), l’Emirates Journal of Food and Agriculture e, indfine, il Journal of Food Research. Gli “special issues” conterranno manoscritti selezionati tra le comunicazioni orali e poster presentate al Congresso. Il volume degli atti, contenente i 320 “abstract” delle comunicazioni presentate, sarà invece pubblicato dalla rivista internazionale Emirates Journal of Food and Agriculture, in uno “special issue” appositamente dedicato a ChimAlSi_2012.
Via IlDenaro.it