Stop al divieto della certificazione dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese per le Regioni con piani di rientro dai deficit sanitari.
Rientrano in gioco le Regioni sottoposte al Piano di rientro dal debito sanitario nel decreto compensazione dei crediti pregressi con la pubblica amministrazione. Accolto ieri mattina al Senato il sub-emendamento al disegno di legge sulla spending review (tagli alla spesa pubblica) per l’inserimento delle strutture socio-sanitarie anche delle regioni sottoposte a piano di rientro e finora escluse. Dopo la sospensione dei lavori mercoledì sera, chiesta dalla Commissione Bilancio per avere un quadro tecnico precisio sulla copertura finanziaria del provvedimento, ieri la Campania incassa il semaforo verde per ambulatori e fornitori di beni servizi della sanità campana. Il sub emendamento è allegato al decreto-legge sulla spending review (decreto-legge 7 maggio 2012, n. 52, recante disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica) firmato dai relatori Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Francesco Sanna (Pd) all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato. “Il sub emendamento – avverte Vincenzo D’Anna di Popolo e territorio – non prevede più il divieto di certificazione per i debiti che gravano sul bilancio degli enti del servizio sanitario nazionale nelle regioni sottoposte a piano di rientro”. In soldoni le compensazioni, nel settore sanitario, riguardano crediti per circa 800 milioni di euro sui circa 4 miliardi complessivi del debito sanitario.Un successo per la Campania che fa seguito alle proteste sollevate da Parlamentari di tutti gli schieramenti politici. “Segnatamente – conferma D’Anna – il sub emendamento prevede che alle strutture socio – sanitarie, operanti nelle Regioni sottoposte al Piano di rientro dal debito sanitario (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia), possano essere riconosciuti i crediti vantati presso la Pubblica Amministrazione, ovvero presso le Aziende sanitarie locali. A legge approvata l’ultimo scoglio da superare riguarderà la liquidità da reperire e i vincoli del patto di stabilità. Anche su questo punto il presidente della Regione Stefano Caldoro ha proposto la soluzione di attingere a un fondo centralizzato alimentato dalle risorse non spese dagli enti locali. Ma per ora il governatore si gode la vittoria: “Abbiamo vinto. Ha vinto la Campania, il Sud che ci crede, che si impegna, che non si rassegna” scrive Caldoro sul suo blog – www.caldoropresidente.it – e sulla sua pagina Facebook. “Vince chi non si arrende davanti ai problemi e cerca soluzioni – sottolinea Caldoro – con l’aiuto di tutti continueremo così”. “In zona Cesarini, il Governo ha rimediato ad un’insopportabile iniquità, prevedendo la compensazione anche nelle Regioni sottoposte a Piano di Rientro, compresi i crediti attinenti alla sanità – ggiunge il senatore del Pdl Raffaele Calabrò -. Un ripensamento che rappresenta un’eccellente notizia per gli imprenditori del Mezzogiorno e che testimonia il senso di responsabilità della classe politica meridionale che nelle ultime settimane ha difeso con zelo e strenuamente gli interessi del ceto imprenditoriale del Sud Italia”.
Via Ildenaro