grazie all’ attenzione che sempre dimostra nei confronti delle istanze dei farmacisti non
titolari, giovedì 24 maggio abbiamo potuto esporLe la preoccupazione e il disappunto dei
farmacisti non titolari in merito alla recente decisione del Consiglio di Amministrazione
dell’ENPAF di prevedere l’innalzamento del limite dell’ età pensionabile per tutti gli iscritti
agli Ordini professionali dei farmacisti . Le rappresentanze dei farmacisti non titolari si
rendono conto delle esigenze di bilancio che stanno spingendo l’Ente a trovare soluzioni
rapide, tuttavia ritengono che proprio in questo difficile momento si debba avere
particolare attenzione per le necessità oggettive di tutti i farmacisti. Quanto previsto,
infatti , non solo acuisce ulteriormente il già difficile rapporto dei farmacisti non titolari in
generale con l’Ente previdenziale , ma rischia di vanificare le seppur minime possibilità di
carriera per i collaboratori di farmacia offerte dall’ obbligo , per i titolari di farmacia, di
nominare un direttore , al raggiungimento dell’ età pensionabile. Si ritiene quindi che
eventuali modifiche del Regolamento ENPAF debbano finalmente venire incontro alle
esigenze ed alle necessità di tutti i professionisti iscritti a questo Ente previdenziale . Le tre sigle che sottoscrivono questo documento, in forza della rappresentatività degli iscritti, che seguono con apprensione il tema pensioni e contribuzioni chiedono che:
1) il contributo di solidarietà diventi contributo a quota fissa comprendente solo l’assistenza e la maternità e quindi ridotto a 44 € in modo da tutelare i nuovi iscritti. Si chiede inoltre che vengano rese conto nel dettaglio le spese effettuate dall’Ente per
assistenza e maternità;
2) se l’ innalzamento dell’età pensionabile, prima da 65 a 68 anni e poi sulla base dell’aspettativa media di vita , è considerato la soluzione per garantire la copertura finanziaria per i prossimi 50anni, come prescritto dal comma 24 dell’articolo 24 del Decreto Legge n.201 del 06/12/2011 “Salva Italia”, non dimentichi l’Enpaf che il contributo pagato dalla maggioranza degli iscritti è un doppio contributo che si affianca a quello dell’INPS. Bisogna quindi prevedere un innalzamento graduale e la possibilità che l’iscritto che abbia raggiunto l’età per la pensione INPS/INPDAP ed abbia versato correttamente e compiutamente i contributi ENPAF possa acquisire comunque il diritto alla pensione all’età pensionabile della sua cassa previdenziale.
3) in una progettualità dell’Ente si debba prevedere un cambiamento profondo sia strutturale sia di rappresentatività dell’ente stesso. Si ritiene fondamentale a questo proposito che l’elezione del Consiglio di Amministrazione dell’Ente venga effettuato con procedure che consentano l’effettivà rappresentatività democratica di tutti i farmacisti iscritti ed obbligati a versare i contributi Enpaf . Ciò permetterebbe agli iscritti di sentirsi parte attiva dell’Ente dal quale verrebbero finalmente resi protagonisti attivi.
4) CONASFA, FIAFANT, e SINAFO chiedono che si ricerchino tutte le soluzioni strutturali e definitive per ridurre sensibilmente l’aggravio economico ai colleghi con retribuzioni economiche limitate (disoccupazione involontaria, part -time, contratti atipici, borse di studio ecc.). I rappresentanti dei farmacisti non titolari chiedono alla FOFI di attivarsi per organizzare in tutti gli Ordini una consultazione degli iscritti sui quattro punti sopra esposti al fine di coinvolgere la totalità dei colleghi nelle scelte dell’ Ente previdenziale che , ci permettiamo di ripeterlo in questa sede , il più delle volte non sembrano rappresentare la stragrande maggioranza degli iscritti , che malgrado ciò sono costretti a subirle. A tal fine le tre sigle chiedono di diffondere il presente documento a tutti gli Ordini e a mezzo stampa.
In attesa di un gradito riscontro inviamo cordiali saluti
CONASFA
Il Presidente, Heriberto Arrigoni
FIAFANT
Il Presidente, Anna Attolico
SINAFO
Il Segretario, Antonio Castorina