Secondo uno studio del Censis sono nove milioni gli italiani che rinunciano alle cure mediche per motivi economici, costretti dai tagli crescenti alla sanità pubblica.
Sono oltre nove milioni i cittadini italiani che hanno dichiarato di aver dovuto rinunciare alle cure sanitarie per motivi economici, lo sconfortante dato arriva da un rapporto di Rbm Salute e del Censis presentato questa mattina al Welfare day. Le categorie più svantaggiate nel nostro Paese sono donne e anziani e le famiglie numerose soprattutto nel Mezzogiorno. Secondo lo studio, infatti, oltre una persona su quattro che rinuncia per motivi economici alle cure mediche ha più di 65 anni, mentre il 61% è di sesso femminile. Le regioni più colpite da questo fenomeno molto pericoloso sono soprattutto quelle che devono far fronte all’enorme deficit sanitario accumulato negli anni e che ora applicano aumenti dei ticket e tagli ai servizi per rientrare dal debito.
Cala la spesa sanitaria pubblica aumenta quella privata – Se si pensa che nell’ultimo triennio l’aumento della spesa sanitaria nazionale nel settore pubblico è calata di circa il 4% rispetto ai tre anni precedenti, si capisce che il comprato sanitario italiano è ormai al collasso. Nelle Regioni che hanno intrapreso piani di rientro dal deficit sanitario, la spesa negli ultimi anni è aumentata meno dell’1% rispetto al +6,2% nel periodo 2000-2007. Secondo il rapporto del Censis la differenza tra risorse necessarie per il corretto funzionamento della sanità pubblica e le risorse disponibili nel 2015 raggiungerà la poco invidiabile cifra di 17 miliardi di euro. A farne le spese soprattutto i cittadini del sud Italia che rappresentano poco meno della metà degli italiani che rinunciano alle cure dei dottori a causa dei tagli e dei costi sempre più elevati.
Per il Censis si deve puntare sui fondi integrativi – L’altra faccia del problema è l’impennata dei costi della sanità privata che negli ultimi anni non accenna a diminuire realizzando un +25,5% in un decennio. Sempre di più insomma quelli che si rivolgono al privato con oltre il 77% che dichiara di farlo soprattutto per evitare le enormi lunghezze delle liste d’attesa nel settore pubblico. Anche per questo oltre il 31% degli italiani ritiene che nella propria regione la sanità è in netto peggioramento negli ultimi anni, con tagli che abbassano la qualità delle prestazioni e generano iniquità tra i cittadini. Per il Censis la soluzione a questo problema è da ricercare nei fondi integrativi, di cui già beneficiano 11 milioni di assistiti, anche perché “è prioritario trovare nuove risorse aggiuntive per impedire che meno spesa pubblica significhi più spesa privata e meno sanità”.
Via Fanpage