Federfarma ha proposto un’idea per andare incontro alla Spending Review, tanto bramata dal Governo Monti, senza mortificare i farmacisti: usare la farmacia per la distribuzione dei medicinali acquistati dalle strutture pubbliche che oggi sono consegnati da ospedali e Asl direttamente ai cittadini. Il monitoraggio sarebbe di ottima qualità e ci sarebbe, secondo Federfarma, un notevole risparmio per le casse dello Stato. In questo contesto viene evidenziato come il cliente sarebbe agevolato anche per gli orari, decisamente più abbordabili rispetto a quelli di molte strutture pubbliche, che una farmacia garantisce e anche per la maggiore capillarità delle farmacie, che da sempre possono garantire una “vicinanza” con il cittadino che da sempre ha garantito il successo di questi esercizi. “Le farmacie italiane mettono a disposizione di Regioni e Asl la propria rete capillare per la distribuzione dei medicinali acquistati dalle strutture pubbliche… Da un lato agevolare i cittadini che possono ritirare tutti i medicinali di cui hanno bisogno nella farmacia sotto casa, in orari molto ampi, invece di doversi spostare per raggiungere i presidi pubblici, piu’ lontani e aperti poche ore la settimana, e dall’altro quello di garantire la massima trasparenza e ridurre gli sprechi, grazie ad un monitoraggio tempestivo e preciso dei consumi e della spesa”. Questo il testo di una nota della Federazione dei farmacisti titolari. Forti anche dell’aver rispettato con la voce di spesa il tetto previsto, Federfarma sottolinea come la farmacia sia il partner ideale per fare tagli alle spese (ancora fuori tetto massimo), della farmaceutica ospedaliera, tuttavia continuando a migliorare il servizio al cittadino.