Da gennaio 2013 si troveranno nelle farmacie i farmaci monodose o “confezioni ideali” adatte alle singole patologie. Il risparmio stimato per il Servizio sanitario nazionale dovrebbe aggirarsi attorno ai 3 miliardi di euro. Tutto questo era previsto, come già avevamo riferito, in un emendamento (Api-Fli) al decreto sulle liberalizzazioni accolto dal Governo nei mesi scorsi e presentato in una conferenza stampa al Senato. La senatrice Baio ha dichiarato: “L’Aifa secondo quanto prevede il decreto sulle liberalizzazioni, grazie a un emendamento a suo tempo proposto dal Terzo Polo Api-Fli, entro il 31 dicembre 2012 dovrà rivedere le modalità di confezione dei farmaci per identificare confezioni ottimali, anche di tipo monodose”. L’ex sindaco di Roma ed ex candidato Premier Francesco Rutelli, tra i promotori di questo emendamento, ha ricordato: “Obiettivo del farmaco ideale è un’offerta più flessibile per ridurre gli sprechi e spendere meno. In modo anche di trovare un equilibrio migliore tra le aziende, i farmacisti e i cittadini”. Il problema adesso è tecnico: quanti farmaci nelle confezioni? “L’argomento non è nuovo e non spetta a me dire qual è il corretto numero di compresse che devono stare in una confezione. Ricordo però che l’Italia è membro dell’Ue e che a livello comunitario dobbiamo sottostare anche alle norme dell’Ema (European medicines agency) e non solo dunque dell’Aifa. Ci sarà un risparmio? Non lo so. Certo una confezione conterrà comunque un foglietto illustrativo, un codice a barre, i caratteri braille e tutto questo avrà sempre un costo. Si è parlato di sprechi, però la spesa è anche frutto di terapia seguita in modo inadeguato. Non è raro che se il medico prescrive una terapia antibiotica per sei giorni, il paziente dopo tre, se sta bene, la smette. Questo è uno spreco. Siamo comunque a disposizione nella speranza che lo spreco possa essere eliminato”. Queste sono le parole di Annarosa Racca, la presidente di Federfarma. Giorgio Foresti, presidente di AssoGenerici, ha confermato: “Il progetto è interessante e ben visto, siamo aperti all’innovazione e alla modernità. Io parlerei però di dose ideale piuttosto che di monodose. Utile se tutte le parti di una filiera trovassero un momento di confronto per migliorare il sistema. Sedersi anche per valutare l’economicità e la sostenibilità dell’iniziativa. Beneficiari possibili i cittadini e il Ssn”.