Federfarma: mancanza di volontà al dialogo o atto intimidatorio?

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Ci lascia molto perplessi e preoccupati la , gravissima, che Federfarma Nazionale ha presentato nei confronti di un gruppo di farmacisti titolari palermitani, rei di aver rivolto una domanda/chiarimento alla loro Presidente provinciale circa una eventuale acquisizione della finanziaria Credifarma da parte del Gruppo Alliance Healthcare (richiesta di chiarimento girata anche al nostro Movimento e pubblicata in data 14 maggio).
Se da un lato il Gruppo Alliance Healthcare si è premurato a inviare una nota di smentita, prontamente pubblicata in data 18 Maggio, Federfarma inspiegabilmente ha provveduto a denunciare per diffamazione gli autori della domanda.
Perché?
Come mai?
L’aggressione nei confronti dei farmacisti palermitani pone una serie di interrogativi a cui è necessario fornire risposte.
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una trasformazione della distribuzione farmaceutica, con una destrutturazione della Farmacia Italiana, che la sposta da un sistema mutualistico a uno squisitamente economico; privando così i cittadini più deboli dell’attenzione e doverosa assistenza sanitaria sancita dalla Costituzione Italiana, con tutte le conseguenze del caso.
Il Governo in carica ha arbitrariamente stravolto il sistema farmacia nel solo interesse dei grandi capitali, utilizzando le demagogiche logiche delle liberalizzazioni come riforma del settore.In questo contesto non c’è stata alcuna forte presa di posizione da parte di un sindacato, che si possa definire tale, atta a tutelare i propri associati; tranne qualche dichiarazione stampa di facciata e un’aleatoria quanto inconsistente minaccia di serrata, prontamente ritirata.
Addirittura, in alcuni casi, abbiamo avuto modo di leggere dichiarazioni dei vertici del sindacato propensi ad approvare o contestare l’operato del Governo, senza conoscenza dei contenuti certi e non ancora pubblicati in G.U. In pratica dichiarazioni su ipotesi di intenti governativi (spesso illazioni o fughe di notizie usate proprio per far uscire allo scoperto la controparte) che anticipavano le strategie e bruciavano anzitempo qualsivoglia futuro intervento sindacale a posteriori!
Nessuna reazione anche nei confronti dei media che, puntualmente, accentuano attacchi alle farmacie e descrivono, a torto, i farmacisti come dei truffatori.
In ultima analisi abbiamo assistito solo ad un evidente silenzio desolante, intervallato da qualche sporadico comunicato stampa.
Nessuno studio presentato al Governo che si contrapponesse, con dati certi, alle inique, anticostituzionali e vessatorie proposte di legge, poi promulgate in leggi.
Nessun dialogo con l’intera filiera del farmaco (industria, farmacisti collaboratori, medici) per ottimizzare il sistema a vantaggio dei cittadini e per una reale razionalizzazione della spesa farmaceutica.
Possibile che non si agisca, quando si dovrebbe, nell’interesse del sistema farmacia e a tutela della salute pubblica e invece ci si scaglia contro chi osa chiedere delle legittime spiegazioni, preoccupato del futuro suo e di tutti gli altri colleghi? Come mai le delegazioni provinciali non riescono a fornire chiarimenti esaustivi a i propri associati con risposte soddisfacenti alle loro domande nelle varie assemblee? Perché i vari Presidenti non si oppongono a questo sfascio? Riteniamo questa denuncia verso i farmacisti palermitani, a nostro modesto avviso, priva di un legittimo fondamento e foriera di un tentativo di intimidazione verso tutti coloro che, attenti agli sviluppi del sistema distributivo italiano, sono propensi a mettere in discussione l’attuale dirigenza sindacale nazionale.
Per correttezza di informazione pubblichiamo sia la “pillola di informazione” n. 34 e il testo denuncia, che ci è stato gentilmente trasmesso, affinché il lettore possa formarsi una propria opinione.
Ci auguriamo che il dibattere e anche dissentire su tali episodi possa aprire un dialogo costruttivo nell’interesse del diritto alla salute.
In ogni caso apprezziamo il coraggio dei farmacisti palermitani che, senza remore, hanno espresso le proprie opinioni.

Ecco il testo della Denuncia

Il Presidente,
Ettore Lembo
MSFI

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