Cosi è, se vi pare


Così è (se vi pare). Questo il titolo di una delle più celebri trasposizioni teatrali del grandissimo Luigi Pirandello. A che pro questa dotta citazione? In Sicilia, terra natia del grande genio del teatro (e non solo), si è creata una situazione piuttosto strana che per certi versi ricorda la trama della novella di Pirandello poi trasposta nel celeberrimo adattamento teatrale. Una denuncia, o per meglio dire una diffida, ha raggiunto in questi giorni i signori Salvo Angilella, Alessandro Salem, Maria Carmela Sorci, Marcello Argento ed Ivan Tortorici. In piena atmosfera pirandelliana, ci domandiamo: chi sono questi signori?, perchè sono stati diffidati? E sopratutto: da chi? I signori in questione sono tutti farmacisti titolari di farmacia, tutti con farmacia a Palermo. Sono stati diffidati per aver posto, nella newsletter che essi inviano regolarmente ai colleghi interessati alle loro idee, una domanda, non molto gradita a quanto pare. La diffida arriva dal destinatario della domanda, ovvero: Federfarma. “Conseguentemente si diffidano formalmente i destinatari della presente a voler dare ampia e inequivoca smentita di tale falsa notizia nel medesimo contesto nel quale tale informazione mendace è stata diffusa, pur significando che, in ogni caso, la Federfarma procederà giudizialmente contro ciascuno di loro per il risarcimento del grave pregiudizio patito e patendo”. Queste sono le parole della lettera pervenuta ai signori farmacisti dall’avvocato Giuseppe Macciotta. Il clima surreale si infittisce. Chi sono questi cinque farmacisti quando sono fuori dal bancone? Tortorici, Angilella, Salem, Sorci e in un secondo momento Argento hanno creato questa oramai notissima newletter, che si premette come intento di informare i colleghi farmacisti sulle vicende della farmacia, con particolare attenzione alla situazione delle farmacie siciliane. I cinque sono iscritti regolarmente a Federfarma e ricoprivano dei ruoli nella Federfarma territoriale. Quando però questa “terribile” squadra si è trovata in disaccordo con Federfarma, ha avuto la brutta idea di scriverlo. E non solo: si è pure rivolta alle infrastrutture provinciali di Federfarma per richiedere spiegazioni. Colui che scrive, in quanto persona interessata al mondo della farmacia, da tempo è iscritto alla newsletter “Pillole d’Informazione”, e quindi possiede nel proprio hard disk, una copia, in formato digitale, della “criminosa” “Pillola n° 34”. Con vivo tremore, apro il foglio elettronico e riporto fedelmente: “E’ vero che la finanziaria della Federfarma (Credifarma) sta per essere ceduta ad un distributore intermedio?” Non nascondo un certo timore a riproporre questa terrificante domanda che sta mettendo nei guai i 5 farmacisti palermitani. Nel proseguo della “pillola” gli autori chiedono al Presidente Provinciale dottoressa Lo Casto, di chiarire questo punto, e di spiegare se queste “voci” abbiano basi di verità oppure no. Apriti cielo. Si entra rapidamente nel mondo della giustizia penale. Mai nel testo incriminato è riportata la questione in forma di affermazione o addirittura spacciata come notizia, ma così non sembra a Federfarma. Un’ulteriore domanda attanaglia gli autori delle “pillole”: ma l’avvocato Macciotta, che dice di rappresentare Federfarma, viene pagato anche dai 5 farmacisti iscritti regolarmente a Federfarma? Di nuovo Pirandello. Il sindacato che dovrebbe difendere l’iscritto, ad una domanda che questo pone, seppure criticamente, lo diffida, lo porta in un procedimento penale, gli fa spendere dei soldi per difendersi, e si fa pure pagare l’avvocato che sosterrà l’accusa. Tortorici, Salem, Angilella, Argento e la signora Sorci, non sembrano davvero dei pericolosi sovversivi ed anzi sembrano considerare Federfarma una “madre” a cui tengono in maniera particolare: la criticano e cercano di migliorarla, continuamente. A questo punto però, un po’ scoraggiati, gli sventurati farmacisti che hanno incontrato l’ira di funesta del loro sindacato, si domandano se sia ancora legittimo tentare di cambiare il “sistema Federfarma” dalla base o se sia meglio creare un’alternativa nuova, o magari aderire ad un’altra espressione sindacale diversa da Federfarma, come il Movimeto Spontaneo Farmacisti Italiani, di Ettore Lembo. Per cambiare Federfarma nazionale, secondo i 5 “reietti”, è indispensabile partire dalla base provinciale, poichè sono i rappresentanti provinciali ad eleggere i rappresentanti nazionali. Federfarma è una piramide e gli autori delle “Pillole d’Informazione” finora hanno cercato di cambiare la piramide usando le regole del gioco, rispettando gli iter, rivolgendosi direttamente alla presidente provinciale, dimettendosi dalle cariche ricoperte quando non si trovavano più in accordo con le direttive. Duri ma corretti. Ed ora si sentono minacciati moralmente da questa diffida. Possono ancora scrivere le loro “Pillole” con la serenità di prima? No. Purtroppo, per Tortorici e co. Federfarma in questo momento rappresenta una delle poche certezze per i titolari di farmacia, in questo clima di rivoluzione continua, di instabilità assoluta, ed i 5 farmacisti palermitani troveranno pochissima solidarietà. La situazione ha dei tratti completamente surreali, ma siamo certi che Federfarma, quella provinciale, o magari anche quella nazionale visto che oramai è coinvolta, spiegherà le sue motivazioni, il perchè di tanta acredine per una domanda, e magari fornirà anche una risposta a quella domanda che deve essere trattata ricordando un precetto, parafrasato da Oscar Wilde: le domande non sono mai indiscrete, le risposte a volte possono esserlo.


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