l’Assemblea dell’Unione ligure tenutasi lo scorso lunedì 11 giugno ha espresso all’unanimità grave preoccupazione e sconcerto per il susseguirsi di provvedimenti negativi che vanno purtroppo interessando le Farmacie, senza che a questi faccia seguito l’elaborazione di una chiara, definita, efficace e riscontrabile strategia di rilancio attraverso la quale proiettare anche nel prossimo futuro il nostro modello di farmacia.
La nostra Federfarma appare infatti “inseguire” le situazioni e le questioni man mano che si pongono. Ne prende atto, le denuncia più o meno timidamente, ma non appare in grado di anticiparle né gestirle con l’adeguata attenzione e capacità progettuale. Per i Colleghi liguri occorre un cambio di passo ed un coraggio ed una lucidità diversi, in particolar modo in questo periodo ormai troppo lungo di crisi del nostro Paese.
L’eventuale approvazione del provvedimento recante “Disposizioni integrative in materia di liberalizzazione delle farmacie” significherà infatti il superamento definitivo della Pianta Organica, già seriamente messa in discussione dal Decreto Cresci Italia. Ciò potrebbe compromettere a sua volta, ed in tempi neanche troppo lunghi, l’efficacia e l’efficienza della rete delle farmacie territoriali e quindi il suo valore.
La stessa liberalizzazione degli orari e turni di servizio introduce ulteriori elementi di criticità che vanno ad amplificare in negativo gli effetti che il calo della spesa farmaceutica convenzionale, evidenziato da ultimo anche dal Rapporto CEIS, ha sulla redditività delle nostre farmacie.
A fronte di tutto ciò la Categoria, la nostra Base, non riesce a leggere e comprendere quali strategie, quali azioni vengono messe in campo dal nostro Sindacato per cercare di uscire dall’impasse e dalla spirale discendente dei margini e della redditività delle Farmacie. Il progetto di nuova remunerazione attualmente allo studio appare “debole”, quasi
impalpabile. La Categoria non ha ancora avuto la possibilità di confrontarsi concretamente sui numeri e sulle ipotesi, ma soprattutto non ci risulta che tale progetto sia stato in alcuna maniera condiviso con le Regioni neanche per quanto riguarda le sue linee generali.
Del pari è mancato lo stesso identico, necessario, anzi indispensabile, confronto con le Regioni quando abbiamo pensato la cd. farmacia dei servizi, progetto importante, ma gestito con tale approssimazione e superficialità da renderne di fatto quasi impossibile la declinazione concreta nei Territori e nelle Regioni. Federfarma non si è
neanche posta il problema di trovare soluzioni “light” per le farmacie rispetto al complesso di norme ed oneri burocratico amministrativi esistenti e previsti per i soggetti che già erogano, in tutto o in parte, alcuni dei servizi pensati anche per le farmacie.
Diamo l’idea, e purtroppo non solo al nostro interno, di essere una sconclusionata armata brancaleone. Discutiamo, ci confrontiamo, qualche volta mettiamo in piedi una serie di iniziative spot senza però arrivare mai ad una sintesi, all’elaborazione di un progetto complessivo e condiviso di nuova farmacia.
L’assenza di tale “disegno” rappresenta per i Colleghi liguri una delle principali ragioni che impediscono all’attuale dirigenza di raccordarsi efficacemente con gli Interlocutori Politici ed Istituzionali: Federfarma dà l’impressione di avere poche idee e confuse e di non essere neanche in grado di comunicarle bene predisponendo, o facendo elaborare, un piano, una strategia di comunicazione che utilizzi in maniera razionale e lucida tutte le leve che un Sindacato di Categoria può e deve attivare se vuole svolgere in maniera efficace la propria funzione di lobby.
Sono pertanto ad anticiparTi le riflessioni emerse nella accennata riunione assembleare e Ti chiedo anche, a nome dei Colleghi della mia Regione, un momento di riflessione e condivisione reale all’interno della nostra Categoria in occasione del quale approfondire insieme quali scenari Tu ipotizzi per la farmacia di domani, quali le opportunità e quali le minacce, quali azioni o percorsi è necessario adottare e, soprattutto, come intende Federfarma agire concretamente per salvaguardare, tutelare e rappresentare efficacemente gli interessi dei Titolari di Farmacia.
Non ho potuto attendere la riunione del 20 Giugno p.v in quanto auspico che già in quella sede Tu possa, con la stessa sintesi e lucidità con cui tutti i nostri colleghi della base a livello nazionale si stanno ponendo tali interrogativi, alimentati dallo sconcertante silenzio della Federazione e da un sentimento di impotenza ineluttabile
che accompagna ogni scarno aggiornamento sull’attività sindacale nazionale, fornirci le risposte di cui abbiamo diritto come membri del Sindacato.
Attendo riscontro in ambito del Consiglio delle Regioni e ti saluto con cordialità.
IL PRESIDENTE:
Elisabetta Borachia
Unione ligure delle associazioni titolari di farmacia