Ddl integrativo desaparecido, bandi regionali forse verso lo slittamento

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Pare scomparso dagli schermi radar il disegno di legge con cui il Governo doveva integrare e modificare l’articolo 11 del dl liberalizzazioni. Nel Consiglio dei ministri di venerdì (dedicato al decreto sviluppo) il testo non è neanche entrato e ora tra farmacisti e addetti ai lavori è caccia grossa per capire dov’è finito.

E quale scorciatoia imboccherà per diventare legge: manca meno di una settimana al 24 giugno, data entro la quale le Regioni dovrebbero emanare i bandi per il concorso straordinario, e il ddl non può permettersi di arrivare secondo perché tra i provvedimenti che contiene c’è l’abrogazione del tetto dei 40 anni per la partecipazione associata. Senza, le amministrazioni dovrebbero emanare regolamenti allineati a quanto prevedeva il decreto esponendosi così al rischio di essere sommerse dai ricorsi.

I tempi dunque sono risicatissimi ed ecco allora che, ad ascoltare alcune fonti, Governo e Regioni avrebbero concordato nei giorni scorsi un contenuto slittamento delle scadenze: un paio di settimane circa, in modo da permettere al ddl di uscire entro la fine del mese e ai bandi di seguire subito a ruota. Se ne dovrebbe sapere di più nei prossimi giorni se non già domani, visto che nell’ordine del giorno del Consiglio delle Regioni di Federfarma è previsto un intervento sul tema della presidente Racca. Tra gli altri punti in programma, l’erogazione di sanzioni a carico delle Federfarma che non hanno appoggiato lo sciopero di marzo. Nel mirino – secondo le voci che rimbalzano da Roma – Umbria, Lazio, Bolzano e forse Trento.

Via Farmacista33

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