Il ritorno del farmaco innovativo in farmacia, la valorizzazione dei settori che compongono l’offerta, la formazione del farmacista, che passa anche per una revisione del piano di studi universitario. Sono queste le principali tematiche che verranno affrontate alla manifestazione Farmadays in programma alla Fiera di Verona dal 5 al 7 ottobre. A presentare l’evento il presidente di Utifar, Eugenio Leopardi, che ha annunciato anche la discussione sulla proposta di un nuovo piano di studi, maggiormente legato alle esigenze professionali del farmacista. Tra gli interventi c’è stato Nello Martini, direttore dell’Accademia nazionale di medicina, che ha parlato di una revisione della funzione delle farmacie: «La ristrutturazione deve passare attraverso il concetto della continuità terapeutica. Non è infatti utile a nessuno che i pazienti si trovino costretti a ritirare determinati medicinali per la continuazione della terapia presso le strutture ospedaliere e altri medicinali presso le farmacie territoriali.Dovrebbe essere la farmacia a farsi garante della continuità terapeutica, del monitoraggio e delle informazioni al cittadino». Se così non fosse, continua Martini, «nel giro di pochi anni si diffonderebbe il pensiero che i farmaci distribuiti dalla farmacia siano di serie B. È chiaro che il processo di riappropriazione dell’innovazione deve passare attraverso una revisione dei criteri remunerativi: la funzione del farmacista (dispensazione, monitoraggio, supporto) è la medesima sia che si tratti di un Ace inibitore dal costo di pochi euro, sia che si dispensi un farmaco innovativo molto costoso». «La farmacia è davanti a una svolta» è la conclusione di Leopardi. «E come accade in ogni momento di difficoltà, ha ricordato Leopardi citando una frase di Giorgio Napolitano, occorrono cambiamenti coraggiosi».
Via Farmacista33