Una storia centenaria quella dell’azienda farmaceutica Boiron, fondata nel 1932 da Jean e Henri Boiron.
Più di 80 anni di esperienza alle spalle, 60 stabilimenti di distribuzione in ben 18 Paesi e 5 siti industriali, sono solo alcuni dei numeri di cui può vantare l’azienda leader nella produzione, ricerca e distribuzione dei prodotti omeopatici che opera nel mondo con una sola parola d’ordine “Rigore scientifico”.
Ce ne parla Silvia Nencioni, AD di Boiron Italia che insieme a Claudia Gurschler porta avanti anche nella sede di Milano (aperta nel 1979), il core business dell’azienda: la “felicità” dei suoi 240 dipendenti.Christian Boiron ha rivoluzionato il modo di concepire anche l’organizzazione aziendale, sostenendo che il futuro delle imprese si costruisce anche attraverso la felicità dei lavoratori. Qual è il vostro credo aziendale nel nuovo millennio?
Anche se Christian Boiron passa meno tempo rispetto al passato nella filiale italiana, in quanto oggi è impegnato come direttore generale del Gruppo, Claudia Gurschler e io, entrambe AD di Boiron Italia, cerchiamo di portare avanti la modalità di management su cui lui ha concentrato tanti dei suoi sforzi.
E’ quella modalità che tiene conto non soltanto del fatturato come unico obiettivo aziendale, ma anche della felicità dei dipendenti sul posto di lavoro…e questo non tanto per questioni filantropiche, ma piuttosto perché la produttività dei dipendenti è strettamente collegata alla loro felicità in azienda.
A questo proposito, colgo l’occasione per ribadire il profondo significato che Christian Boiron, autore del libro “Siamo tutti fatti per essere felici”, attribuisce alla felicità: qualcosa che non ha niente a che vedere con il piacere, ma piuttosto l’espressione e l’accettazione di se stessi che permette di dare un senso alla propria vita.
E in tutto questo, lo sviluppo della creatività di ciascun collaboratore ha un ruolo molto importante. Per favorire questa creatività, siamo partiti dagli uffici della nostra sede di Segrate, dove in fin dei conti passiamo gran parte delle nostre giornate: qui, predominano pareti dai colori accesi e mobili che sono stati decorati da un artista di strada… piccoli ma significativi passi per favorire il benessere dei dipendenti, aiutandoli a sviluppare, ognuno nel proprio ruolo, ognuno con le proprie responsabilità, quella creatività che può dare un contributo significativo a tutta l’azienda.
“Allopatia” e “Omeopatia” fino ad ora tradizionalmente vengono ritenuti due rami completamente separati, cosa rispondete agli oltranzisti del primo indirizzo che spesso sostengono che l’omeopatia non è scientifica?
Mi piace citare una frase che Christian Boiron, direttore generale del Gruppo, scrive nel suo libro “Il futuro dell’omeopatia” edito nel 2010. Boiron evidenzia che da tempo allopatia e omeopatia non sono più due sorelle nemiche…personalmente, sposo appieno questa espressione. Dopotutto, un po’ ovunque nel mondo nascono esperienze di integrazione dell’omeopatia in ambito ospedaliero.
Riguardo a coloro che sostengono la non scientificità dell’omeopatia…che dire? Non è nelle nostre corde voler convincere a tutti i costi, anche perché riteniamo che persino un’ottima ricerca, non solo in omeopatia, ma in qualsiasi settore, non avrà mai la forza di far cambiare del tutto idea agli scettici e dopotutto questo non è nemmeno l’obiettivo principale che ci si pone.
Aggiungo che a oggi, il gruppo Boiron è fortemente impegnato nella ricerca: attualmente, per esempio, sono in corso 85 progetti in collaborazione con enti di ricerca indipendenti.
Parliamo prima di tutto di omeopatia. Quando è opportuno curarsi con tali rimedi? E quali sono gli effetti benefici?
I medicinali omeopatici possono essere impiegati con successo per moltissime patologie. Sono particolarmente indicati sia in caso di malattie acute come il raffreddore, l’influenza, la diarrea, la nausea, i traumi, l’insonnia, sia in caso di malattie croniche, quali molte forme allergiche respiratorie o cutanee come l’asma e le dermatosi, e ancora per le cistiti ricorrenti, le bronchiti croniche, l’artrosi.
Se parliamo di vantaggi…bé, direi che ce ne sono molti. Grazie alla loro deconcentrazione, generalmente non presentano tossicità, controindicazioni, interazioni farmacologiche ed effetti indesiderati legati alla quantità del prodotto assunto. La terapia omeopatica, infatti, può essere associata all’assunzione di altri farmaci e di conseguenza è adatta anche per i pazienti politrattati, come sovente sono gli anziani.
Altro vantaggio dei medicinali omeopatici è quello di non presentare generalmente il cosiddetto effetto “rebound” dei farmaci allopatici, cioè il rischio che i sintomi si ripresentino una volta interrotta la loro assunzione. Naturalmente è sempre bene, trattandosi di farmaci, rivolgersi per il loro utilizzo al proprio medico di famiglia o al farmacista di fiducia.
Con l’omeopatia i farmaci tradizionali vengono completamente eliminati o è possibile alternarli con quelli omeopatici?
Andrebbe valutato caso per caso. Per la cura di alcuni disturbi, siano essi di natura acuta o cronica, i medicinali omeopatici possono essere risolutivi in prima scelta.
In altre circostanze, gli omeopatici possono svolgere un’azione complementare ai farmaci convenzionali.
Per esempio, qualora siano presenti infezioni per le quali si renda necessaria la terapia antibiotica, l’impiego degli omeopatici favorirà la riduzione dei tempi di guarigione, contribuendo a un più rapido miglioramento dei sintomi.
L’omeopatia può essere anche utile come supporto alle terapie oncologiche. Oggi, per le conoscenze che abbiamo, possiamo dire che i medicinali omeopatici non sono certamente in grado di guarire dal cancro, ma sappiamo che almeno possono essere di aiuto per alleviare i pesanti effetti indesiderati di chemioterapia e radioterapia, come ad esempio la nausea, le vampate, l’ansia etc.
In oltre 80 anni di esperienza avete prodotto sia “medicinali a nome comune” che “specialità tipiche di Boiron”. Ci può illustrare qualche esempio di entrambe le categorie?
Tra le specialità Boiron, la più conosciuta è forse “Oscillococcinum”, utilizzato da circa 80 anni in 60 paesi del mondo. In Francia, in particolare, “Oscillococcinum” è l’antinfluenzale più venduto fra i farmaci da automedicazione.
Altre specialità Boiron ben affermate in Italia sono lo sciroppo “Stodal”, il collirio “Euphralia”, in fiale bottelpack®, numero 1 nel mercato dei colliri monodose e “Camilia”, anch’esso in fiale monodose bottelpack®.
Produciamo poi moltissimi medicinali a nome comune (quelli contraddistinti da un nome latino e disponibili a diverse diluizioni omeopatiche come ad esempio “Arnica 15 CH”, “Belladonna 9 CH”…). Menzionarli tutti è impossibile, abbiamo oltre 5.000 referenze. Per i farmacisti che volessero conoscere la nostra produzione, è a loro disposizione il prontuario on line, che si trova sul sito web www.boiron.it. all’interno dell’area riservata ai farmacisti.
Anche se l’assenza del foglietto illustrativo non significa un medicinale meno sicuro qual è la ragione per cui non è presente nelle vostre confezioni?
Ce lo vieta una legge italiana (Dlgs. 219/2006): pur essendo notificati e riconosciuti dal 1995 come medicinali, in Italia gli omeopatici non possono riportare le indicazioni terapeutiche, né sulla confezione né sul foglietto illustrativo. A ciò si aggiunge che nel nostro Paese è vietato fare pubblicità diretta ai consumatori…in sostanza, possiamo comunicare le indicazioni terapeutiche solo a medici e farmacisti.
In questo contesto, il ruolo del farmacista diventa ancora più significativo nel consiglio degli omeopatici…come azienda leader di settore, cerchiamo di offrire ai farmacisti italiani l’opportunità di formarsi sull’argomento anche attraverso l’organizzazione di alcuni eventi e scambi formativi, l’ultimo dei quali, di grande successo, è stata la tappa milanese del tour di Michèle Boiron, sorella maggiore di Christian e da anni impegnata in progetti di diffusione dell’omeopatia nel mondo. All’evento “Omeopatia e prescrizione in farmacia”, dedicato alle patologie stagionali, hanno partecipato oltre 500 farmacisti…
I farmaci omeopatici ormai sono venduti in numerosissime farmacie, quale sarà il futuro di questo settore?
Sicuramente negli ultimi anni, la fiducia nei confronti dei medicinali omeopatici è cresciuta sensibilmente… I dati di una recentissima ricerca DoxaPharma segnalano che oltre l’82% degli italiani conosce i farmaci omeopatici e che 1 su 6 li ha utilizzati nell’ultimo anno.
La ricerca ha anche evidenziato che il 46,7% degli utilizzatori di farmaci omeopatici si fida del parere di amici e parenti, che una volta testata la validità del farmaco, lo consigliano. L’automedicazione, nel caso di patologie “lievi” è quindi una strada sempre più percorsa dai consumatori… C’è una notizia particolarmente interessante anche per i farmacisti in questo senso: dall’indagine, emerge l’importanza del ruolo del farmacista nel consiglio di questi medicinali… il 34,5% di chi usa questi medicinali si rivolge proprio a questa figura per ottenere informazioni specifiche.
Non riesco a capire,come si possano dire cose non vere come quelle che si leggono nella prima parte dell’articolo.
Ho lavorato in una filiale boiron per quasi venti anni……e giuro che negli ultimi 2-3 anni la felicita del lavoratore non poteva fregare a nessuno. Licenziamenti con accuse infamanti……pressioni al limite del mobbing……ed alla fine a casa,tutti licenziati! Almeno dovrebbero evitare di scrivere cose non del tutto veritiere,considerando che se la realtà fosse resa pubblica, una discreta brutta figura non gliela toglierebbe nessuno. E’ inutile scrivere “verità” così diverse dalla realtà!
continua la mattanza…..50 lavoratori di roma a casa…….grazie d.ssa nencioni…….
è triste che voi giornalisti/o chi per voi , non si aggiorni sulla situazione attuale della azienda Boiron.
L’intervista alla sig,ra Nencioni è una accozzaglia di cazzate, è solo una messa in scena buonista..da incantatori di serpenti. Come del resto è la loro natura da manager da teatrino di terza categoria.
cari giornalisti disinformati ,la Boiron ha messo in povertà licenziandoli, circa 200 lavoratori.tutto questo con la complicità dei sindacati, e dei signori tecnici del governo,che dall’alto delle loro cariche politiche/manageriali, se ne fregano di chi perde il lavoro.