Lilly, prodotte in Italia le prime 100 milioni di cartucce di insulina

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Oggi lo stabilimento di produzione di Eli Lilly, a Sesto Fiorentino, produce i suoi primi 100 milioni di cartucce di insulina di ultima generazione, segnando una tappa importante per quello che rappresenta uno dei più grandi poli biotecnologici d’Europa. Si può stimare che circa 12 milioni di persone in 55 paesi diversi abbiano beneficiato dell’insulina prodotta a Sesto Fiorentino.

Il polo fiorentino di Eli Lilly è stato ufficialmente inaugurato nel 2009 per la produzione di insuline da DNA ricombinante; successivamente nel luglio del 2011, a poco meno di due anni dall’apertura, l’azienda ha rilanciato la scommessa sull’Italia e ha effettuato altri importanti investimenti nello stabilimento fiorentino, aumentando il già elevato livello tecnologico del polo biotech, rafforzando il peso economico e occupazionale. Una volta a pieno regime, i volumi di produzione annuali raggiungeranno i 140 milioni di cartucce di insulina e 45 milioni di penne, dispositivi monouso per l’iniezione di insulina ad altissima precisione.“Credo che per tutti noi questa sia una grande soddisfazione e allo stesso tempo una grande responsabilità Il bilancio di questi primi 100 milioni ci ha insegnato molte cose: ha confermato quanto delicata sia la missione che ci è stata assegnata, quanto sfidante sia sul piano tecnico e organizzativo ma soprattutto quanto, per realizzarla, sia necessario giorno dopo giorno un grande investimento individuale e collettivo”, ha affermato Olivia Bacco, Direttore di Stabilimento Eli Lilly Italia.

Eli Lilly ha investito nel polo biotecnologico un totale 332 milioni di euro: l’impianto è stato realizzato con le tecnologie più avanzate disponibili sul mercato, con tecnologie robotizzate ad alta precisione e con un elevato livello di automazione di processo e computerizzazione integrata con particolare attenzione alla qualità e della sterilità del prodotto e al tempo stesso per la minimizzazione degli errori umani. Le insuline di ultima generazione “Made in Italy” sono attualmente esportate per il 97% del totale, servendo sia mercati europei che extra europei.

Via PharmaStar

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