Un nuovo progetto Fofi, con la collaborazione di Medway School of Pharmacy di Kent, Regno Unito, si prepone di importare nel nostro paese il sistema Mur (Medicines Use Review). Molti studi confermano che nel 50% dei casi (Fonte Oms), i pazienti non seguono correttamente le terapie, sbagliano i dosaggi, interrompono le terapie, fanno pericolosi cocktails di farmaci… I danni, a volte, possono essere davvero gravi. Il sistema Mur, ha l’obiettivo di fornire ai farmacisti gli strumenti per una corretta educazione del cittadino all’uso dei farmaci. Una specie di approfondimento per migliorare la capacità professionale alla luce dell’esperienza della Medway School of Pharmacy. Il progetto si svilupperà in due fasi, una prima in cui saranno selezionati dei farmacisti per avviare il progetto pilota; poi si spera di estendere il progetto a tutta la categoria.
Andrea Manfrin, professore ordinario alla Medway School of Pharmacy dell’Università di Kent e coordinatore del progetto pilota in Italia, ha spiegato: “Il Mur è un progetto che crea professionalità, che a sua volta permette di raggiungere comportamenti virtuosi con benefici in termini di costo ed efficacia delle terapie. In questo modo il ruolo del farmacista cresce e si valorizza, diventando essenziale per il Ssn e lo Stato. Quest’ultimo potrà valutare i vantaggi sulla base di risultati oggettivi e non potrà non riconoscerli al professionista”. Ma Manfrin non si limita a questa considerazione e anzi aggiunge un esempio molto preciso, per far comprendere l’importanza del progetto: “I farmaci antiasmatici in Europa rappresentano una spesa pari a 3,6 miliardi di euro. Se è vero che il 50% dei pazienti non aderisce correttamente alla terapia, possiamo stimare che la non aderenza alle terapie per l’asma costa ai sistemi sanitari europei 1,8 miliardi di euro. Risorse che il farmacista sarà in grado di fare risparmiare al Paese grazie all’acquisizione di questi nuovi strumenti per educare i cittadini al corretto uso dei farmaci”. La logica è ferrea. Andrea Mandelli, Presidente Fofi, si è detto molto fiducioso ed ha aggiunto: “Il progetto Mur rappresenta una risposta alla crisi delle farmacie e ai ripetuti attacchi rivolti alla categoria”. Mandelli, quindi affida al progetto anche l’importante compito di riavvicinare le posizioni tra politica e farmacia: “Dobbiamo sperimentare e raccogliere dati sulla base dei quali chiedere alle istituzioni un riconoscimento. Sono sicuro che se sapremo dimostrare di produrre nuovi risultati, la politica, la buona politica, saprà tradurli in atti che riconducano il farmacista al centro del sistema di dispensazione del farmaco”. Con i progetti, con l’educazione, con il lavoro sodo, siamo certi che gli obiettivi possano essere sempre più grandi: riportare la giusta centralità alla figura del farmacista ci sembra una strada molto sana da percorrere per arrivare, prima o poi, a risolvere buona parte delle tensioni che stanno attanagliando tutto l’ambiente.
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