Federfarma lazio prende le distanze, e scrive a tutti i farmacisti d’Italia


Caro collega,

la farmacia sta vivendo un momento tragico, sicuramente il più difficile della sua secolare storia.
Duole constatare che da quando questa dirigenza sindacale conduce Federfarma non solo non è stato raggiunto alcun risultato positivo ma anzi, la nostra categoria è stata attaccata e denigrata da tutti i mezzi di comunicazione sia da un punto di vista professionale che economico: – 1.4%
– 1.82%
– Indebolimento della pianta organica
– Sconti sui farmaci
– Uscita dal canale dei farmaci
– Delisting
– Ricetta fuori canale
– Riduzione quorum
– Liberalizzazione orari
– Pensionamento obbligatorio dei titolari a 65 anni
Qualsiasi dirigenza dotata di buon senso e di rispetto nei confronti di coloro che rappresenta, consapevole di quanto accaduto e della propria impotenza di fronte agli eventi, avrebbe rassegnato da tempo le dimissioni mettendo al primo posto non le proprie persone e le proprie poltrone, ma gli interessi della categoria che ha il dovere di tutelare.
Com’è noto ciò non sta accadendo e i responsabili dei più grossi fallimenti della farmacia italiana, non solo non hanno alcuna intenzione di mettersi in discussione nella testarda convinzione di essere, nonostante quanto sta accadendo, i più bravi di tutti, ma, cosa ben più grave, a fronte di pubblici proclami di apertura alla discussione ed approfondimenti in nome del principio che “la nostra forza sta nell’unità”, in concreto e nei fatti si rifiutano di accettare qualsiasi contributo da parte di chi si offre per collaborare senza pretese, senza chiedere incarichi o poltrone, ma solo con lo scopo di difendere ciò che resta di questa nostra professione.
E in questa testarda convinzione di essere i più bravi questa nostra dirigenza, totalmente estranea a qualsiasi forma di autocritica, continua ad attaccare, con lettere e comunicati, chi osa mettere in discussione il suo operato, evidenziando viepiù la propria incapacità di reagire a ciò che sta accadendo, barricandosi nella propria cattedrale di cristallo, limitandosi ad incitare i fedelissimi a resistere, sicuri di ottenere un risultato impossibile.
Continuiamo a rivolgerci a quei colleghi dell’assemblea nazionale ed a tutti i titolari di farmacia che continuano a sostenere questa dirigenza nazionale: aprite gli occhi, guardate il burrone che ogni giorno diventa più profondo sotto i nostri piedi e riformiamo la Federfarma con un nuovo programma, non fatto di illusioni e di affermazioni di principio senza alcun costrutto realistico, ma fatto di cose concrete e, soprattutto, con colleghi che siano in grado di rappresentare la categoria, non da sconfitti, ma decisi ad impegnare il proprio tempo non per gratificare se stessi o per occupare una bella poltrona, ma esclusivamente per difendere il nostro lavoro.

IL CONSIGLIO DEL LAZIO
ALLE UNIONI REGIONALI
ALLE ASSOCIAZIONI PROVINCIALI
Roma, 4 luglio 2012
Prot. 152


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