Lettera della presidente di Federfarma Annarosa Racca a tutti i titolari di Farmacia

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L’Assemblea Nazionale dello scorso 27 giugno si è conclusa con l’approvazione della relazione con la quale il Presidente ha esortato ad abbandonare le posizioni conflittuali, già emerse in occasione dell’assemblea del 29 marzo u.s., per aderire ad un’unica e compatta determinazione in difesa della farmacia italiana.
La proposta scaturiva dalla necessità di fornire alla Parte Pubblica, pur nella difficoltà di dialogo con il Governo attuale e nel difficile contesto di crisi economica e politica, il segnale forte dell’impossibilità per le farmacie di sopportare ulteriori penalizzazioni, di carattere economico e riguardo la riforma del servizio farmaceutico.
La preoccupazione è conseguente alla divulgazione di informazioni circa l’ipotesi dell’applicazione di un ulteriore sconto dell’1,83% a carico delle farmacie fino al 31.12.2012, della riduzione del tetto della spesa farmaceutica all’11,3% con ripiano a carico delle farmacie per quota di competenza che rischia di configurarsi in un pay back di 3 – 4 punti in luogo dell’attuale 0,64%, dell’abolizione del limite di distanza tra farmacie.
Questo il passaggio saliente della relazione: “Se il Governo non accetterà la nostra linea, che ripeto è: “subito remunerazione e rinnovo della Convenzione, invece che nuovi tagli ai margini”, dobbiamo dare una risposta immediata, da perseguire senza incertezze e senza prese di distanza: un programma articolato di agitazione che accompagni l’iter di approvazione dell’eventuale decreto e che culmini con la disdetta della Convenzione, passando attraverso una o più giornate di chiusura.Su questo apriamo gli approfondimenti e la discussione, ricordandovi ancora una volta che la nostra forza sta nell’unione, che deve essere ben salda specialmente nei momenti gravi; non è possibile che, su punti importanti come questi, si ripetano le riserve, i dubbi, il rinvio alle proprie assemblee, le pubbliche prese di posizione contrarie alle decisioni del sindacato, esattamente come è successo prima e durante l’assemblea dello scorso mese di marzo.”
La relazione descriveva in concreto anche le basi di una proposta alternativa già nelle mani dei competenti ministeri.
Ti riferisco con piena soddisfazione che l’Assemblea dei delegati, in risposta ad una mozione di sfiducia, ha condiviso a maggioranza la linea espressa dalla Presidenza che finalmente può dare una risposta ferma al Governo, che valga per il presente e per il futuro.
Spiace invece dover constatare che le difficoltà interne originano da posizioni solo strumentali al rovesciamento della Presidenza e senza alcuna logica di tutela della
farmacia, sostenute da componenti della categoria da tempo all’opposizione. Ne è un chiaro esempio la lettera dall’identico contenuto che Federfarma Lazio e Federfarma Roma hanno diramato a tutte le organizzazioni territoriali.
Con questa lettera è stata espressa dapprima soddisfazione per la convocazione dell’assemblea “in vista di eventuali e imminenti provvedimenti”, poi si è tracciata un’analisi di parte delle attività svolte da Federfarma e della relazione della Presidenza, ricordando “lo stato di gravissima sofferenza della categoria e l’impellente necessità di inviare al Governo ed alla cittadinanza un segnale molto forte che non poteva non essere quello di un profondo cambiamento dell’attuale dirigenza del sindacato.”
A fronte di condizioni definite gravissime, non si esprime purtroppo una riga di protesta sindacale concreta verso questo Governo, non un’ombra di proposta programmatica alternativa, ma solo il tentativo di realizzare, nelle attuali condizioni critiche, un rovesciamento dell’attuale consiglio di Presidenza che certamente non interesserebbe a nessuno e soprattutto priverebbe la categoria, nel momento meno opportuna, della dirigenza.
Spiace veramente la scarsa propensione di colleghi al rispetto di persone ed idee nel momento in cui, nel suddetto comunicato, si cita testualmente: “..Non comprendiamo, infine, come 87 delegati abbiano continuato a rinnovare la propria fiducia alla dirigenza nazionale nonostante l’incapacità ampiamente dimostrata da questi nostri rappresentanti: forse per non esporsi, forse per amicizia nei confronti di qualche collega che ci rappresenta o molto più probabilmente per mantenere la propria poltrona o strapuntino personale.”
Noi invece desideriamo ringraziare caldamente tutti i delegati, chi ha rinnovato la fiducia nella Presidenza nella convinzione della miglior scelta, chi non lo ha fatto in buona fede, pensando così di far bene per le proprie farmacie e anche quelli che fanno e continueranno a fare attiva opposizione, chiedendo però loro un atteggiamento maggiormente costruttivo.
Chiediamo, infine, a Te di continuare a seguirci ed appoggiarci sul territorio con le prossime iniziative sindacali.

Un caro saluto.
Annarosa RACCA

2 COMMENTS

  1. Sicuramente ancora non ci si e’ resi conto dell’enorme danno subito dai titolari con questo decreto, altrimenti ci sarebbero state le dimissioni in tronco di tutto il Consiglio di Federfarma!!! Le norme approvate distruggono il valore della professionalità, del servizio pubblico, ma anche quello economico della farmacia, e sono lontane anche da regole europee a cui ci appelliamo sempre come esempio di modernità!! Dica che ha difeso la sua poltrona ma non i suoi associati dr. ssa Racca per cortesia!!!

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