Se Federfarma concretizzerà lo sciopero le parafarmacie dispenseranno i Farmaci

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“Se Federfarma deciderà di scioperare, per il giorno dello serrata le parafarmacie sono pronte a dispensare a costo zero i farmaci del servizio sanitario”. E’ la proposta che il presidente della Federazione nazionale farmacia non convenzionata, Giuseppe Scioscia, rivolge al ministro della Salute, Renato Balduzzi. “Abbiamo gli stessi standard professionali e di sicurezza delle farmacie”, afferma il numero uno delle parafarmacie. “Perche’ dunque non concedere anche a noi, soprattutto in un giorno di enorme disagio per i cittadini, servizi come la distribuzione per conto (Dpc) e cioè la dispensazione gratuita di alcune categorie di medicinali acquistati dalle Asl e forniti alle farmacie territoriali? E’ un’ipotesi ragionevole che mettiamo sul tavolo di Balduzzi e del premier Mario Monti a costo zero per lo Stato e vantaggiosa per i cittadini, che potrebbero contare sulla professionalità di 4 mila farmacisti che operano in parafarmacia specialmente in quelle zone dove non è presente un presidio sanitario”. A tal fine le parafarmacie italiane propongono al governo, in vista della convenzione che quest’ultimo si appresta a rinnovare con Federfarma per l’affido dei servizi in questione, di essere tenute in considerazione perché, conclude Scioscia, “potremmo anche noi avanzare una offerta conveniente: dopotutto la concorrenza si fa con i fatti, non a parole”.

7 COMMENTS

  1. Siamo sotto un regime dittatoriale!!! Anche il diritto di sciopero viene vanificato!!! Così come le convenzioni e le tanto agognate regole europee!!! Un paese in preda all’anarchia dove gli sciacalli sguazzano!!!

  2. gli sciacalli fratricidi sbavano sulla convenzione e fascia c ..il governo per ossigenare i grandi gruppi li sostiene e fomenta ..il farnmaco viene ridotto a merce e la dignità professionale del Farmacista distrutta da una PARAriforma delirante che alimenta una guerra tra poveri (oramai)! Quelli del MNLF “pagano l’avvocato” a colleghi che vogliono fare la guerra ad altri colleghi , la rapp naz di federfarma sembrerebbe averci venduto a Pessina coop e leclerc supina a qualsiasi vessazzione … rumors danno per scontato l’evaporazione della mutua a favore dei grandi gruppi assicurativi che in futuro ci “cauteleranno” nella malattia , etc , etc , etc ..ergo sanità italiana (ex seconda al mondo) R.I.P. ..YES WE CAN usa IS NOW !!!

  3. Dice: …4 mila farmacisti che operano in parafarmacia specialmente in quelle zone dove non è presente un presidio sanitario.

    E bravo Scioscia: poche parole e molte patacche

    Io credo che siano solo parole per occupare la scena, ma se qualche farmacista si offrisse veramente di lavorare per mandare a monte uno sciopero più che legittimo sarebbe solo un CRUMIRO!

  4. Oggetto: La prova del dilettante.
    http://msfi.forumattivo.com/t595-la-prova-del-dilettante#1012

    Il 6 luglio scorso ho letto, sulle varie rassegne stampa del settore, l’invito del Presidente della Federazione Nazionale Farmacia Non Convenzionata, Giuseppe Scioscia, al ministro della Salute, Renato Balduzzi, di concedere la distribuzione per conto (Dpc) alle para-farmacie.
    E cioè la dispensazione gratuita di alcune categorie di medicinali, attualmente acquistati dalle Asl e dispensati dalle farmacie territoriali.

    Ciò in occasione della possibile chiusura di tutte le farmacie italiane annunciata da Federfarma per protesta contro i tagli indiscriminati della “spending review”.
    In pratica, parlando a nome di tutte le para-farmacie, Scioscia asserisce che esse son pronte a dispensare a costo zero i farmaci del servizio sanitario per l’intera durata dello sciopero avendo esse “gli stessi standard professionali e di sicurezza”.

    Ovviamente, più che di una burla, trattasi di una prova tecnica per sondare il terreno ministeriale e offrire al governo un’alternativa con cui poter ricattare il sindacato dei titolari di farmacia (Federfarma) e fargli inghiottire l’amara pillola di un rinnovo scadente e penalizzante della convenzione.

    Quindi le 4mila para-farmacie sarebbero pronte a supplire le 18.000 farmacie italiane in un’operazione di crumiraggio, probabilmente pilotata dai poteri forti che, dietro le quinte e da tempo, hanno in animo di destrutturare il sistema distributivo farmaceutico territoriale per loro uso e consumo.

    E in questo, poiché la madre degli imbecilli non smette mai di partorire, trovano sempre più spesso gli idioti utili all’uopo. E quando ciò non è fattibile, per carenza di personaggi adatti (gli idioti, strano ma vero, sono molto ricercati ma spesso carenti all’atto pratico) c’è sempre un malcapitato o lo sprovveduto di turno da usare nei loro progetti.

    Ma lungi da me il solo pensare Scioscia far parte del club degli idioti, in quanto l’ho conosciuto nella mia stessa sede universitaria e nello stesso collegio in cui alloggiavamo; è anzi persona degna di stima e rispetto.
    Reputo però le sue affermazioni dettate piuttosto da opportunismo o molta avventatezza.

    Neppure egli è credibile come malcapitato in una simile situazione, non essendo il tipo dedito a farsi “tirare per la giacca” e oltremodo intelligente e attento a non fare passi falsi!

    Quindi l’unica opzione possibile a giustifica delle sue affermazioni è che esse siano suggerite dall’opportunismo di veder trasformare la propria e altrui para-farmacia in farmacia convenzionata. Con buona pace della meritocrazia fin qui invocata e strillata ai quattro venti durante l’iniziale processo di liberalizzazione di un settore del quale il cittadino non ha mai avuto di che lamentarsi.

    Oggi, credo, a buon diritto si possa parlare di esproprio!

    Dunque, in ultima analisi, le sue affermazioni hanno il fine di stimolare un interesse governativo; ma mal riposto e destinato in un progetto inattuabile nel breve tempo e sovrapponibile a quanto già presente, essendoci nelle strutture ospedaliere le competenze con “standard professionali e di sicurezza” di gran lunga superiori a quelli delle para-farmacie e a cui finora suppliscono egregiamente le farmacie territoriali.

    I farmaci (DPC) distribuiti dalle farmacie territoriali fanno infatti parte del prontuario ospedaliero (PHT) che anzitempo erano esitati dalle farmacie ospedaliere. Si può forse credere che 4.000 para-farmacie possano garantire la stessa capillarità di 18.000 farmacie?
    A costo zero, poi?

    Ma Scioscia ha notato che la concentrazione delle para-farmacie è soprattutto nei grossi centri abitati dove vi sono strutture ospedaliere pronte a supplire alla chiusura delle farmacie, seppur con difficoltà?

    Ma supponiamo anche che, in un impeto di buonismo e sana follia, il ministro Balduzzi, stizzito contro Federfarma e incitato dai suoi colleghi di governo, decida di assecondare la proposta di Scioscia; avrebbe poi anche il coraggio di assumersene le responsabilità?

    E se un domani i miei colleghi ospedalieri decidessero, contro i tagli al personale e inaccettabili ritorsioni sindacali, di indire uno sciopero; per un discorso di reciprocità potrei, io titolare, candidarmi gratuitamente a supplire alla carenza del personale qualificato in corsia?
    O forse il crumiraggio è a senso unico in questo paese?

    O forse in nome della concorrenza si debba tacere che i sacrosanti diritti sindacali acquisiti in anni di battaglie, anche legali, debbano essere cancellati sol perché i soggetti colpiti vengono additati dai media come “casta privilegiata”?

    Per verità ho preso atto di farne parte, e a mia insaputa.

    Ho sempre ritenuto di fare un onesto lavoro e condurre un’attività concessami dai dettami legislativi. E nel pagare regolarmente le tasse e occuparmi dei cittadini che in me confidano e si affidano fossi uguale a tanti altri miei colleghi professionisti e agli altri lavoratori. Ognuno con precisi doveri, obblighi e diritti.

    Oggi scopro che invece di potermi onorare per quel in cui ho sempre creduto debba sentirmi un “privilegiato”!

    Forse in quest’orgia di liberalizzazioni e tagli allo Stato Sociale sia opportuno per qualcuno fare un attimo di riflessione al fine di salvaguardare lo Stato di Diritto ed evitare lo scontro sociale che, temo, sia prossimo.

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