La Northwestern University, la celebre università dell’Illinois, sulle rive del lago Michigan, ha portato a compimento una nuova crema dalle capacità incredibili. “La tecnologia che abbiamo sviluppato riesce a superare tutte le barriere della pelle. Questo ci permette di trattare i problemi dermatologici proprio dove si manifestano, sulla pelle. Il tutto con estrema precisione, bersagliando solo i geni alterati e non quelli sani”. Queste le parole di una delle co-autrici dell’importante studio, Amy S. Paller. Per conseguire questi importanti risultati, gli studiosi hanno dovuto sfruttare le nanotecnologie, ed hanno formato la struttura dei loro farmaci con dimensioni inferiori di mille volte a quelle di un capello. La capacità peculiare della formula sviluppata dalla Northwestern è quella di raggiungere gli strati più profondi della pelle, entrando direttamente nelle cellule, cercando e “riparando” i geni che causano la malattia. La crema, agendo in maniera diretta sulla parte interessata, non ha mostrato finora effetti collaterali, ne particolari interferenze. Le applicazioni di questo importante studio sono quasi senza limiti, ma per ora l’interesse va in particolar modo ai melanomi, ai carcinomi a cellule squamose, ferite diabetiche, l’ipercheratosi epidermolitica e la psoriasi. Il grande segreto della crema sviluppata nella Università statunitense, su cui già si riversano molte aspettative, è costituito dalla forma e dalla densità: gli acidi nucleici, di struttura lineare, non arrivano alle cellule, mentre quelli sferici si.