Federfarma Napoli, convocata per il 19 Luglio l’assemblea straordinaria

1
587

Fronte comune tra ordine e federfarma: giovedì è convocata un’assemblea a Napoli confermata l’adesione alla serrata nazionale del 26 luglio che coinvolgerà 17mila esercizi

I farmacisti vanno allo scontro: dal 19 luglio sarà sciopero della fame per i vertici dell’Ordine dei farmacisti di Napoli e provincia e di Federfarma Napoli. La protesta è contro i tagli inferti alla spesa sanitaria dalla spending review. “Pur non volendo creare disagi ai cittadini – dichiara ieri Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli e provincia – sono costretto a partecipare alla protesta della categoria per sensibilizzare le autorità competenti a prendere decisioni immediate, al fine di evitare la chiusura di numerose farmacie e la perdita di centinaia di posti di lavoro.Non meno delicata la questione dei mancati pagamenti da parte delle Asl, ed in particolare dell’Asl Napoli 1, che registra un ritardo di oltre dieci mesi”. “La situazione generale è, quindi, così grave – aggiunge Santagada – che rende instabile il lavoro in farmacia, compromettendo la qualità dei servizi offerti ai cittadini”.
Confermata, anche per le farmacie appartenenti al sindacato Federfarma Napoli, la serrata prevista per il prossimo 26 luglio che coinvolgerà 17.000 farmacie in tutta Italia, eccezion fatta per quelle di turno comandato.
Giovedì prossimo, invece, i rappresentanti delle circa 800 farmacie aderenti a Federfarma e i circa 4.200 iscritti all’Ordine dei farmacisti di Napoli e provincia, si riuniranno in assemblea per decidere nuove forme di protesta. Le previsioni però sono preoccupanti. Secondo Federfarma, a settembre l’emorragia di personale a causa della crisi sarà inarrestabile, con circa 500 posti di lavoro a rischio tra dipendenti diretti e indotto. E cominciano a chiudere i battenti anche alcune farmacie. “Già da adesso – spiega Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli – sono tre quelle che non sono più in grado di rialzare la saracinesca”, mentre nel popolare quartiere 167, alle porte di Scampia, da pochissimo è fallita una storica farmacia che copriva tutto il circondario. “L’assurdo – dice Di Iorio – è che il giudice fallimentare non riesca ad riassegnarla. In altri tempi si sarebbero accapigliati per metterci le mani sopra”. Del resto per le farmacie di periferia il guadagno dalle vendite su ricette incide sul 98% del bilancio complessivo.

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here