Qsymia il nuovo farmaco anti-obesità

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Dopo l’ennesimo “allarme obesità” negli Usa è stato autorizzato un nuovo farmaco, il Qsymia, che prima si chiamava Qnexa, un prodotto della casa farmaceutica americana Vivus. Sicuramente alla Vivus avranno grandi ricercatori, ma sulla scelta dei nomi dei farmaci hanno senza dubbio un gusto discutibile. In poco più di una decade è già la seconda volta che viene introdotto sul mercato un prodotto simile; non è da dimenticare che il 27 Giugno scorso, la Fda aveva dato lo “start” anche al Belviq (Lorcaserin), prodotto di casa Arena Pharmaceuticals che fu approvato nel 1999. Molti hanno avuto perplessità su Vivus, anche gli azionisti, ma questo successo improvviso cambia tutto. Seppure riviste specializzate in questioni economiche, non credevano nelle potenzialità dei farmaci di Vivus, sottolineando come sia chiaro che alla base di questo mercato ci sia un diktat scolpito nella pietra: curare i sintomi e le patologie dell’obesità è più redditizio che curare l’obesità stessa. Insomma, Vivus, Arena ed Orexigen, le tre compagnie coinvolte in questo mercato, non sono delle aziende di beneficenza e nessuno si scandalizzerebbe se tra qualche anno si scoprisse che le prime CRL siano state merce di scambio, favori e quant’altro. Il mercato intanto continua ad essere incandescente, e se sono delle riviste specializzate in finanza ed economia ad avere dubbi etici sull’operato di certe aziende, evidentemente qualcosa di non cristallino c’è.

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