La riclassificazione dell’Aifa che ha portato nelle parafarmacie e nei corner della Gdo circa 230 confezioni di fascia C presenta aspetti ”sconcertanti”. L’aggettivo arriva da un articolo sulla deregulation degli etici non rimborsati pubblicato nell’ultimo numero di Dialogo sui farmaci, la rivista di informazione indipendente dell’Asl 20 di Verona. Secondo gli autori, riferosce oggi Farmacista 33, il lavoro di selezione condotto dall’Agenzia del farmaco per individuare i medicinali da portare fuori delle farmacie si presterebbe a diverse critiche.
Innanzitutto sulla coerenza complessiva del provvedimento: ”Per i farmaci antimicotici ad uso topico” per esempio ”sono state riclassificate specialita’ medicinali a base di econazolo, ketoconazolo e miconazolo, ma esclusi tutti gli altri principi attivi imidazolici per uso topico aventi, da scheda tecnica, la stessa indicazione”; tra gli antivirali, prosegue l’articolo, ”sono state riclassificate alcune delle confezioni da 3 g di crema a base di aciclovir 5%, ma escluse tutte le confezioni da 10 gr”; e tra gli antinfiammatori vaginali ”sono state escluse le specialita’ che risultano tra le piu’ vendute”.Desta la perplessita’ degli autori anche la scelta di ”congelare” circa 117 specialita’ per attendere una valutazione piu’ approfondita da parte della Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa: ”Non sono chiari i criteri per i quali queste specialita’ siano rimaste in ”stand by” si legge ”e in alcuni casi si tratta degli stessi principi attivi con la stessa concentrazione di quelli presenti nell’elenco dei medicinali liberalizzati”.
Anche l’elenco dei farmaci mantenuti in farmacia suscita qualche interrogativo: il pantoprazolo, per esempio, e’ attualmente disponibile anche come Otc alla dose di 20 mg (7 o 14 compresse), ma ”risulta avere l’obbligo di ricetta per le confezioni con un numero maggiore di unita posologiche (28 compresse)”. E infine, ”va segnalato che il 5% circa dei farmaci liberalizzati sono in esaurimento scorte”.
Secondo la rivista, in definitiva, sulla deregulation si sarebbe potuto fare di piu’: ”Le farmacie perdono una piccola parte della dispensazione dei farmaci in C, le parafarmacie con un certo disappunto non riescono ad allargare sufficientemente il loro mercato, cosi’ come i cittadini vedono limitarsi le opportunita’ di risparmio.
Sembra quindi che ad essere liberalizzato sia solo lo scontento”.
Una risposta a “Perplessita’ su deregulation Aifa della fascia C”
si commenta da solo questo articolo, mentre ci tocca sentire il pianto lagnoso di ricchi titolari che usano l’arma del ricatto dei licenziamenti per fare sfallire, cosi come sono avvezzi, qualunque cosa li tocchi da vicino.sono gli altri che devono pagare le crisi, non loro che sono unti del Signore, se davvero licenziassero, ma non ci credo per niente, non andrebbero avanti senza dipendenti, sarebbe la volta buona che liberalizzano qualcosa, non tutto il male viene per nuocere.