Vincitori e Vinti

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Nemmeno si sono stabilite definitivamente le percentuali di adesione allo sciopero, e già si stendono elenchi di vincenti e di perdenti. Lo sciopero dei farmacisti titolari ha vinto, su questo vi sono poche contestazioni. Federfarma, so che sembra una contraddizione, è da considerare, secondo molti, tra gli sconfitti. La Federazione guidata da Annarosa Racca, secondo molti addetti ai lavori, si è aggregata allo sciopero quando questo era già oramai deciso. Il movimento che ha lanciato lo sciopero è partito da un semplice farmacista titolare, Vittorio Contarina, ed è stato subito appoggiato da M.S.F.I., ma Federfarma è saltata sul carro dopo, quando si è resa conto che la “base” era determinata, e lo sciopero irrevocabile. Oltre all’accusa di essersi appropriata di uno sciopero e di un movimento iniziato spontaneamente dalla “base”, c’è poi chi, come Ettore Lembo, contesta il fatto che con l’entrata in pompa magna di Federfarma nella lotta non si è riusciti ad ottenere nemmeno l’attenzione dei media nazionali. Considerando che Federfarma entra di forza in qualcosa di non suo, trattandolo come fosse sua esclusiva, ci si aspettava almeno un effetto amplificazione nei media che non c’è stato. Successo dei farmacisti titolari e fallimento di Federfarma? Secondo alcuni si. E’ senza dubbio chiaro che il sindacato dei titolari di farmacia, seppure negli anni ha vissuto molte battaglie, nell’ultimo anno sta vivendo una grossa crisi, esterna ed interna. Anche il nostro giornale si è spesso occupato delle lotte intestine nel sindacato dei farmacisti titolari, non per scelta ideologica, ma perché stiamo parlando, è  bene ricordarlo di tanto in tanto, di un sindacato che fa riferimento ad un mercato da circa 26 milioni di Euro annui. Non sono sciocchezze. I problemi più importanti, almeno secondo noi, che Federfarma deve affrontare , non arrivano solo dal decreto “Cresci Italia”, dai ritardi nei pagamenti delle Asl, o dalle revisioni della spesa dello Stato. Il problema più grande e pericoloso è interno. Molte, moltissime contestazioni si sono succedute in questi mesi, e Federfarma non sembra averle affrontate a dovere. Sono nati movimenti spontanei, proteste molto forti in tutto il territorio, le critiche non si contano, gli insuccessi si sprecano, addirittura molti iscritti sono usciti dal sindacato sbattendo la porta. Da qualche mese sembra che la politica di Federfarma, dopo essere stata fin troppo accondiscendente con il Governo, abbia  capito gli umori dei propri iscritti ed abbia cominciato a cavalcare anche le lotte che non le appartengono, ma, nonostante tutto, non risulta mai determinante. Senza voler mancare di rispetto ad un sindacato che ha tanti iscritti tra le sue fila e una storia così importante, in questi mesi, Federfarma ci sembra un’armata “Brancaleone”. Arriva sempre in ritardo, combina poco e si vanta molto dopo la lotta. Quanto ancora potrà durare?

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