A presentarlo sono stati 5 farmacisti stabiesi. Per loro la delibera di giunta è contro legge. Dall’altro lato, invece, c’è chi vede nella paura di riduzione del giro d’affari il motivo del ricorso al tribunale amministrativo regionale.
Il 19 aprile scorso, la giunta comunale di Castellammare di Stabia approvò la delibera per l’istituzione di tre nuove farmacie sul territorio comunale. Un provvedimento, si disse, intrapreso in attuazione della legge 24/3/2012 nr 27 (cosiddetta legge Monti per la concorrenza, lo sviluppo e la competitività). In particolare, l’art. 2 della citata Legge sancisce, al comma 1: “al fine di assicurare una maggiore accessibilità al servizio farmaceutico, il comune, sentiti l’azienda sanitaria e l’ordine provinciale dei farmacisti competente per territorio, identifica le zone nelle quali collocare le nuove farmacie, al fine di assicurare un’equa distribuzione sul territorio, tenendo altresì conto dell’ esigenza di garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate”.Inoltre, tra i parametri di tale legge, è previsto anche che il numero di autorizzazioni agli esercizi farmaceutici per città corrisponda a un esercizio per ogni 3300 abitanti con possibilità di aprire un ulteriore esercizio nei casi in cui la popolazione eccedente risulti superiore al 50 per cento del parametro. Come da censimento del 2010, Castellammare ha 64506 residenti, il che consente al comune di individuare tre nuove aree dove istituire altrettanti esercizi farmaceutici.
La delibera fu discussa in commissione urbanistica che prima ne chiese il ritiro e, successivamente, su richiesta del sindaco Bobbio, decise di rinviare la discussione rimandando la stessa alla successiva udienza “quando, a spiegare le scelte operate dalla giunta ai commissari, sarà direttamente il primo cittadino” dissero. Il tutto è ricostruibile dagli articoli linkati a fondo pagina.
Da allora non si è più discusso della problematica, almeno non se ne sono avute più notizie. Tutto sembrava quindi propendere per una rapida apertura delle tre nuove farmacie le cui zone di copertura erano state individuate dalla stessa delibera: