Post-terremoto: a circa tre mesi dalle scosse delle 21 farmacie evacuate, 8 sono rientrate nella sede originaria

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A seguito delle due scosse più violente, ben 21 farmacie dell’area nord della provincia di Modena avevano dovuto abbandonare la propria sede originaria; chi perché aveva la struttura muraria seriamente danneggiata, chi in via precauzionale. Malgrado ciò, pur tra disagi pesanti, sia per i farmacisti sia per i cittadini, mai il servizio è stato interrotto, neppure la notte con la guardia farmaceutica. “La reazione di tanti colleghi e dei loro collaboratori è stata straordinaria: con il loro comportamento hanno dimostrato cosa significa svolgere un servizio di interesse pubblico in un momento di grande difficoltà. La catena della solidarietà ha fatto il resto, abbiamo infatti potuto contare sul sostegno di colleghi di altre province coordinati dall’Ordine dei farmacisti che ci hanno messo a disposizione un camper adeguatamente attrezzato, sull’aiuto di alcune aziende della distribuzione intermedia che ci hanno fornito diversi container e sulla rete dell’Azienda Usl, dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta coi quali da subito si è instaurata una proficua collaborazione” evidenzia il presidente provinciale di Federfarma Modena, Silvana Casale.Ora, a oltre tre mesi dal terremoto, la situazione delle farmacie dei distretti sanitari di Carpi e Mirandola sta progressivamente tornando alla normalità. Delle 21 farmacie costrette a spostare la propria attività, 8 nelle scorse settimane hanno fatto rientro nella loro sede originaria. Si tratta delle farmacie Greco di Fossoli di Carpi, Mercadello di Novi di Modena, Golinelli Giovanni di Medolla, Rossi di Concordia sulla Secchia, Ugolini di San Possidonio, Pacchioni di Cavezzo, Casari Giovanni di Novi di Modena e, ultima in ordine cronologico, Ponte Motta di Motta sulla Secchia.

Attualmente sono ancora tredici le farmacie aperte nei container. “Il terremoto ha sconquassato i muri, colpito profondamente l’animo delle persone, indebolito il senso di comunità, rimescolato, in modo tanto violento quanto inaspettato, la scala dei valori facendo riscoprire bisogni, a volte sottovalutati, come la necessità di potere contare sull’esistenza di punti di riferimento, certi, affidabili e a disposizione di tutti. Se questo è vero, e sono fermamente convinta che lo sia, appare chiarissimo il ruolo centrale della farmacia del territorio che in una situazione così critica come quella determinata dal terremoto è immediatamente, direi in modo naturale, divenuta uno dei nodi nevralgici attorno al quale far rivivere e pulsare il tessuto connettivo della comunità” ha aggiunto Silvana Casale.

Per avere la situazione aggiornata si consiglia di telefonare a Federfarma Modena, 059 340998.

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