“Le Asl di molte regioni spesso fanno delle consegne massicce di farmaci, fino a sei mesi, si rasenta l’abbandono terapeutico, una scelta che si risolve in sprechi e grossi errori di terapia perche’ le consegne non sempre avvengono da mani professionali, magari adetti tecnici, personale non specializzato”. L’accusa è grave, ma a farla è Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e Sanita’ di Palazzo Madama, nonchè Senatore Pdl, che aggiunge: “Il dato piu’ semplice da vedere e’ che la spesa territoriale del farmaco e’ diminuita ed e’ sotto controllo mentre quella ospedaliera ha splafonato oltre il limite passando da 2 a 5 miliardi”. Tomassini non lascia dubbi e asserisce duramente che spesso nelle strutture pubbliche il servizio è svolto da “mani non professionali”; parole dure che non mancano di sottolineare che l’unico risparmio vero che si ha nella distribuzione diretta dei farmaci è quello che si ottiene nell’acquisto dei farmaci. Potrebbe essere applicato lo stesso sconto anche alla rete ordinaria di farmacie se queste dovessero sostituire le strutture pubbliche nella dispensazione?
2 risposte a “Sprechi, errori di terapia, personale non specializzato: la distribuzione diretta di farmaci secondo Tomassini”
tra poco ti toglierai dai cogl….
Da me ora c’è la DPC, ma fino a qualche tempo fa in ospedale venivano consegnate confezioni sufficienti per mesi e mesi di terapia e a farlo erano anche farmacisti neolaureati assunti per 3 mesi.