Le vietano il farmaco che la salvava dal diabete: ricorso vinto


A volte il buon senso trionfa sulle piccole beghe ministeriali. Un farmaco quest’anno è stato ritirato dal mercato, dal Ministero, poiché alcuni suoi componenti, tra cui il “Math 80”, sono stati classificati come “stupefacenti”.  Fin qui nulla di strano, ed anzi sembra tutto perfettamente regolare. Ma una donna di 82 anni che ha assunto questo farmaco per oltre dieci anni per tenere sotto controllo il diabete, si è vista negare il farmaco dal medico a causa del provvedimento ministeriale. La paziente aveva tratto giovamenti inaspettati dal farmaco, tanto che le permise di interrompere le iniezioni di insulina. Si apre dunque un ricorso dove si specifica che da quando la donna non può assumere più il farmaco si sono presentati “effetti destabilizzanti gravissimi con un aumento vertiginoso della glicemia che ha raggiunto un valore due volte e mezzo superiore del normale”, rapidamente sono comparse le complicanze di insufficienza renale ed altri notevoli disagi. Il Tribunale di Milano, raccogliendo la richiesta dell’anziana, attraverso il giudice Cesare De Sapia ha ordinato al Ministero della Salute di somministrare il farmaco alla signora Anna M. Il ricorso contro Ministero e Aifa è andato a buon fine. Le parole del giudice non lasciano dubbi:  “In accoglimento dell’istanza cautelare promessa da Anna M., previa disapplicazione di ogni provvedimento inibitorio della vendita e dell’utilizzo di ‘Math 80’, autorizza Zohoungbobo a somministrare la terapia per la cura del diabete”. E chiarisce: “Non risulta che nel provvedimento adottato dal Ministero sia stata valutata la specifica incidenza della terapia in questione per la cura del diabete, in un soggetto cui la terapia e’ stata praticata per anni senza danni e anzi con benefici evidenti. Sembra invece che il profilo tenuto in considerazione abbia riguardato piuttosto i principi attivi in esame usati per la (sola) cura dell’obesità”. Tutto è bene quel che finisce bene, ma è bene prestare accortezza, anche da parte di Ministero e Aifa, ad alcuni aspetti della farmacologia che a volte possono sembrare secondari. Qui l’avventura del ricorso è stata breve e ha permesso un ritorno rapido alla normalità per la Anna M., ma a volte questi processi, tra ricorsi e contro ricorsi, rinvii e quant’altro, posso risultare devastanti.


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