Bellezza: boom di cosmetici cinesi, 1 donna su 5 opta per la farmacia

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Boom di cosmetici contraffatti, spesso di origine cinese. Recenti dati della Direzione Generale per la lotta alla Contraffazione del ministero dello Sviluppo Economico e di Adusbef parlano, infatti, di un sostanzioso incremento della falsificazione nel mercato dei cosmetici, quantificata, sulla base di dati associativi, in non meno del 264% in più da un anno all’altro, rappresentando un fenomeno che investe ormai ben un prodotto su quattro di quelli sul mercato. Ma cosa provocano? Dermatiti, allergie e, nei casi più gravi, addirittura lo shock anafilattico. L’allarme sui pericoli derivanti dai cosmetici ‘taroccati’ avanza, e le consumatrici italiane – si legge in una nota – sempre più spesso si affidano a farmacie e para-farmacie per scongiurare rischi.Un report dell’Osservatorio PoolPharma Research certifica una crescita del +1,8% del settore della cosmesi farmaceutica, pari al 19% del totale di vendita di tutto il segmento, che aumenta quindi i suoi numeri di pari passo con quelli della falsificazione. I casi di irritazioni da contatto, causate appunto dal contatto della pelle con le sostanze allergizzanti presente in trucchi e creme falsi, sono aumentate negli ultimi anni, al punto da spingere quasi una donna su cinque a scegliere la farmacia come canale esclusivo o privilegiato per l’acquisto di articoli di dermo-estetica.

Si sborsano 486 euro l’anno, in media, per i prodotti dermo-estetici venduti in farmacia, più del doppio rispetto ai soli 228 euro spesi utilizzando gli altri canali distributivi, con solari e pigmentanti (+3,9% per 368 milioni di euro), rassodanti e anti-età (1,7% per 60 milioni di euro) in pole position sulla ‘lista della spesa. “La consumatrice di oggi – spiega l’Osservatorio del gruppo PoolPharma – pretende di essere assistita nell’acquisto e chiede al farmacista prodotti specifici, sicuri e di qualità: un canale specializzato come quello della farmacia garantisce ingredienti di alta qualità, mettendo al riparo dai rischi legati all’assenza di strutture produttive e laboratori qualificati e dall’utilizzo di componenti a basso costo e di dubbia provenienza. Le donne, sempre più informate grazie anche al web, vogliono credibilità, risposte esaurienti e su misura e sono sempre più orientate all’acquisto di prodotti multifunzione, unendo così costi e benefici”.

 

 

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