Purtroppo siamo costretti a segnalare un caso molto grave, o almeno, appena i fatti saranno accertati se la versione che vi stiamo per fornire sarà confermata, ci troveremo di fronte ad un fatto estremamente grave. Il centro della questione riguarda la rivista Punto Effe che nel prossimo numero pubblicherà un articolo “scottante” scritto dall’ex tesoriere di Federfarma Franco Gariboldi Muschietti. Nell’articolo c’è un resoconto dell’ultima assemblea di Federfarma e mentre il giornale stava andando in stampa, il direttore di Punto Effe ha sentito squillare il suo telefono: dall’altro capo dell’apparecchio c’era un esponente del Consiglio di presidenza di Federfarma che in maniera molto arrogante, dopo aver letto il pezzo in anteprima, ha sentenziato che un articolo del genere non deve essere pubblicato. Non sono mancati insulti e un florilegio di parole poco eleganti. Usiamo il condizionale perché è, secondo il nostro parere, sempre d’obbligo in questi casi ma la telefonata è sicuramente avvenuta. Aspetteremo novità in questo senso. Tutta la nostra solidarietà alla rivista Punto Effe ed in particolare al direttore che si sarebbe visto sminuire e trattare in maniera poco lodevole da un rappresentante importante del sindacato di riferimento di tutto il mondo farmaceutico. Siamo sicuri che a breve giungeranno nuovi chiarimenti, poiché non si potrebbe tollerare, se confermata, una simile mancanza da parte di un dirigente di un’organizzazione tanto illustre; lo stile è innato ma un consigliere di presidenza che si permette di chiamare una rivista specializzata per riempirla d’insulti, va ben oltre il segno. Questi sono atteggiamenti che non si possono permettere le persone che ricoprono cariche importanti, sopratutto perché è evidente che parte del loro stipendio è giustificata proprio da questo obbligo al decoro e al rispetto. Non siamo allo stadio di calcio. Se questa linea invisibile, che divide il rispetto dal sopruso non sarà ben tracciata, e ben rimarcata di volta in volta, ben presto scivolerà nel far west anche questo settore che già non gode di ottima salute.
Solidarieta’ a puntoeffe. Srivete quello che pensate di questa vicenda sul forum.
Che c’entra lo stadio. E lei sarebbe un giornalista? Iscritto dove.
e poi avete scoperto l’acqua calda. Federfarma non serve ai farmacisti, è fine a se stessa. Usa le farmacie per vendersi al miglior offerente.
Lei dottore difende quella manica di coglioni di federfarma? Perchè invece di scrivere queste sciocchezze non aiuta e sostiene chi come punto effe di Laura Benfenati e questa rivista cercano di fare informazione libera per tutti i farmacisti?
Bravo Gianechini continui così
Gentile dottor Pantaleo,
se l’articolo non le è chiaro tenterò nuovamente di esprimermi: credo che i toni, come da lei stesso dimostrato in questa sua risposta, stiano diventando troppo accesi: sconfinando in una modalità che ricorda le non certo pacifiche atmosfere che ci siamo abituati a vedere negli stadi di calcio. Non credo di aver mai scritto che “Federfarma serve ai farmacisti”, come da lei attribuitomi. Non so a cosa si riferisca. Ho semplicemente osservato che Federfarma è un sindacato di riferimento per tutto il mondo farmaceutico. Mi sembrava piuttosto evidente come analisi, visto che è il sindacato dei titolari di farmacia. Per la scoperta dell’acqua calda, che ogni tanto andrebbe riscoperta almeno per sciacquarsi il viso, francamente non so a cosa alluda visto che non ci sono nell’articolo riferimenti a nostre “scoperte” o simili; stavo soltanto riportando un fatto grave o potenzialmente grave, che è avvenuto a carico di una rivista come Punto Effe. Per quanto riguarda le critiche alla mia professionalità, accetto con garbo e le porgo i più sentiti saluti, dottore.
Giacomo Giannecchini
concettina il problema è proprio il contrario.
Io non difendo affatto nessuno, il dottor giornalista regista dice:
“Ho semplicemente osservato che Federfarma è un sindacato di riferimento per tutto il mondo farmaceutico.” E’ questo il punto federfarma si fa i cavoli suoi dei farmacisti, quelli che la mattina alzano la serranda e vanno a lavorare, non gliene può fregare di meno.Ma questo lo può sapere che da tanto fa questo lavoro.
Per il resto credo che lei si fermi ai giornali e alla televisione, venga allo stadio veramente e vedrà quali sono i toni, non quello che le fanno vedere per televisione
Se la pensi così iscriverti a farmacieunite di Treviso o crea un altro sindacato
(Questi sono atteggiamenti che non si possono permettere le persone che ricoprono cariche importanti, sopratutto perché è evidente che parte del loro stipendio è giustificata proprio da questo obbligo al decoro e al rispetto. Non siamo allo stadio di calcio. Se questa linea invisibile, che divide il rispetto dal sopruso non sarà ben tracciata, e ben rimarcata di volta in volta, ben presto scivolerà nel far west anche questo settore che già non gode di ottima salute.)
Non posso che condividere la frase scritta dal Dr. Giacomo Giannettini, tra l’altro io stesso sono stato oggetto di una vera e propria aggressione verbale da parte di un esponente di elevato livello di Federfarma. Non ho voluto darne risalto, ma la situazione è nota a molti, nella speranza che potesse essere un incidente di percorso, o un momento di tensione, ingiustificabile, ma tutto sommato vissuto come un momento di tensione incontrollata. Purtroppo, devo constatare che non si trattava di un momento di tensione, ma di un preciso attacco a chi non avalla l’operato di chi crede di essere il Padreteno ed avere la verità assoluta. La dimostrazione, oltre a quanto riportato nell’articolo, è fallimentare per tutta la categoria dei farmacisti e le conseguenze sono state LETALI, senza considerare che stiamo per assistere alla macellazione del cadavere della farmacia. Sio vergognino quindi i signori del sindacato fantasma, e se ancora hanno un minimo di rossore e dignità, diano immediatamente le dimissioni, prima che il rossore dei farmacisti diventi pallore cadaverico.