In questi giorni stiamo seguendo con attenzione la partita della remunerazione delle farmacie, un tema importante per i riflessi che potrà avere sulla compatibilità economica del SSN e sul riconoscimento della centralità della farmacia nella distribuzione del farmaco a carico del SSN. Un argomento sul quale ci ripromettiamo di esprimere nei prossimi giorni la nostra posizione in quanto operatore professionale del settore, consapevoli che questo accordo avrà indirettamente ripercussioni anche sulla parafarmacia. In questo scenario indubbiamente strategico per il settore, nel quale ha fatto capolino nei giorni scorsi l’intervista del Ministro Balduzzi, abbiamo avuto modo di leggere sulla rivista “Viver Sani e Belli”, una intervista alla Presidente di Federfarma, in parallelo con quella di Devito del MNLF. Un’intervista, quella di Racca, che per le argomentazioni svolte sembra essere stata rilasciata nel 2011, inconsapevole (crediamo sia opportuno che si aggiorni) dei cambiamenti intervenuti nel settore, a seguito delle riforme introdotte dal Governo Monti. Ricordiamo alla Presidente Racca che il recente Decreto Ministeriale del 9/3/2012 in materia di “requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi e ambiti di attività in base alle quali sono assicurate le funzioni di farmacovigilanza da parte degli esercizi commerciali, di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248” di fatto ha riconosciuto alle parafarmacie stessa professionalità – stessa tracciabilità del farmaco – stessa detenzione del farmaco – stesse procedure di farmacovigilanza – stesso ausilio tecnologico e informativo, della farmacia. Dunque nessuna differenza tra farmacia e parafarmacia nella erogazione di un servizio professionale complesso com’è quello della dispensazione del farmaco. Una sola diversità tra farmacia e parafarmacia: impossibilità per le parafarmacie di dispensare i farmaci di fascia C.
Una riforma che questo Governo, consapevole della opposizione frontale del PDL, non ha la forza di portare a termine. Sia certa la Presidente Racca che questa liberalizzazione la porteremo a termine nella prossima legislatura quando la lobby parlamentare dei vari Tomassini, Gasparri, Moroni, D’Ambrosio & C, sarà minoranza in Parlamento.
Dunque un intervento, quello di Racca, nel solco di una retorica antiquata e di retroguardia che pensavamo superata, ma tant’è evidentemente queste sono le argomentazioni possibili per Federfarma.
Dell’intervento di Devito non ci è piaciuto il ricorso a quelle argomentazioni che, pur sacrosante, fanno il paio con quelle di Federfarma e dunque fermare il confronto/scontro con i titolari di farmacia a due anni fa, come se nulla fosse accaduto nel frattempo. Nessun riferimento sulla portata del Decreto Ministeriale per il quale le parafarmacie a lungo si sono battute, cosi come nessun cenno alle sentenze che nei prossimi mesi dovranno emettere le “Corti” Italiana e Comunitaria, frutto della felice intuizione di molti compagni di viaggio verso la fascia C. Novità queste che, cosi come il riconoscimento nel prossimo concorso dello stesso status tra parafarmacie e farmacie rurali, fanno dei nostri esercizi un centro propulsore, al pari della farmacia, per un nuovo percorso professionale del farmacista. Una condizione sulla quale costruire nuove opportunità imprenditoriali e professionali, nell’interesse prioritario dei cittadini. Mentre abbiamo l’impressione che il MNLF si stia di nuovo arroccando sulla centralità rivendicativa della “libertà professionale” del farmacista. Una istanza storica del MNLF che da sempre non trova spazio nel dibattito politico, come nei programmi delle forze politiche, anche di quelle più sensibili, mentre al contrario è oramai matura l’evoluzione della parafarmacia verso la vendita dei farmaci di fascia C. La verità è che ancora una volta il MNLF rimane schiavo di se stesso ovvero non essere riuscito ancora oggi, nonostante le tante battaglie fatte insieme, a fare i conti con la componente interna dei farmacisti collaboratori e ospedalieri (salvo pochi amici illuminati), che non hanno mai visto di buon occhio la parafarmacia come centro propulsore per una nuova opportunità professionale ed imprenditoriale del farmacista.
In allegato l’intervista rilasciata da Racca e Devito
Una risposta a “Intervista di Racca e Devito, Il commento di Anpi”
[…] La critica completa mostra qualcosa di anomalo: è completamente avulsa da quanto conteuto nell’intervista, come se fosse solo un pretesto. […]