La filiera del farmaco si guarda sospettosa allo specchio. Un incontro tra i componenti della filiera è avvenuto al tavolo dell’Aifa per trovare una soluzione alla riforma della remunerazione. Finora si sono stabilite le “regole del gioco” fissando le prossime date in cui confrontarsi: 8 Ottobre, 15 Ottobre ed un altro incontro previsto entro la fine del mese. In questa seria ed importante discussione saranno coinvolti diversi soggetti, tra cui: Federfarma, Assofarm e Fofi per le farmacie, Adf e Federfarma Servizi per i grossisti, Aifa ovviamente, e inoltre parteciperanno al tavolo, seppure in una posizione leggermente “esterna”, anche le Regioni e le industrie farmaceutiche. Nell’incontro preliminare tra i rappresentanti delle farmacie e i grossisti, sotto “l’arbitraggio” di Luca Pani dirigente di Aifa, è stata riconfermata la stessa distanza tra le parti che si era palesata nei giorni scorsi. I titolari di farmacia vogliono garanzie che i loro fatturati non vengano ulteriormente ritoccati, d’altra parte i grossisti spingono per riuscire a recuperare un po’ di quel margine (di 3,65 punti), perso nel 2010. Chi sarà l’agnello sacrificale? Ognuna delle parti coinvolte si straccia le vesti e indica l’altro come “un agnello migliore”. Federfarma è propensa per un “modello tedesco”, i grossisti temporeggiano. Anche all’interno degli schieramenti non tutto è chiaro e trasparente ed infatti Federfarma e Assofarm stanno cercando di trovare le soluzioni necessarie ad un’intesa solida: i ben informati assicurano che la soluzione tra le due entità è molto vicina. Nell’altro schieramento Adf e Federfarma Servizi temporeggiano proprio per trovare una loro proposta alternativa da proporre ad Aifa, magari in un dialogo riservato. Tutto è reso molto più confuso, come se ce ne fosse bisogno, dall’interpretazione, in materia di accordi sulla remunerazione. di un passaggio della legge sulla spending review che definisce l’oggetto del contendere come: “un accordo tra le associazioni di categoria maggiormente rappresentative e l’Agenzia del farmaco”. E’ necessario un accordo unico che raccolga tutta la filiera o si possono stipulare accordi separati con ognuna delle componenti? Questione di lana caprina? No, la questione è invece di sostanza, e che sostanza! Il tutto poi dovrà essere discusso con le Regioni e le altre parti coinvolte, ed ognuna, ne possiamo esser certi, apporterà delle modifiche, vorrà fare cambiamenti, cercherà convenienze. Infine continua ad aleggiare come un fantasma il rischio che Aifa ponga limiti sempre più stretti e, nel caso in cui non vengano rispettati, faccia saltare il tavolo delle trattative. E’ una possibilità tutt’altro che remota. Il calendario è stabilito ma le posizioni al tavolo di “pace”, rimangono distanti, per ora nessun “cessate il fuoco” in vista. Continueremo a seguire con attenzione lo sviluppo della vicenda.