Abbiamo seguito la situazione greca con molta attenzione fin da subito, le notizie si sono succedute nei mesi con rara gravità, la preoccupazione e le tensioni rimangono, ma siamo felici, per una volta, di poter riportare un gesto di rasserenamento. Dal primo Ottobre, gli assistiti dell’Ente Ellenico per la Prestazione dei Servizi Sanitari, che in questi mesi abbiamo imparato a chiamare Eopyy, nella regione dell’Attica, potranno tornare a ricevere medicine a credito. Dopo mesi di braccio di ferro, l’Ordine dei Farmacisti dell’Attica ha deciso di sospendere le agitazioni che erano state messe in atto per il giusto riconoscimento dell’immane debito che Eopyy ha contratto con i farmacisti. Un incontro tra il ministro Andreas Lykourentzos, che occupa lo scranno più alto del Ministero della Sanità greca, e l’Ordine dei farmacisti, ha dato finalmente il via ad una politica più distesa. Nell’incontro i rappresentanti delle farmacie hanno avuto sufficienti rassicurazioni dal ministro, e in considerazione della grave situazione del paese, hanno immediatamente ripreso il servizio consueto. La tensione e le agitazioni oramai si prolungano da mesi tra scioperi, lettere di aiuto all’Europa liti feroci con ministri ed insulti all’Eopyy; dietro a tutto questo un debito enorme che a Giugno superava gli ottocento milioni di Euro. La situazione generale della Grecia è a rischio da tempo, la paura per un improvviso collasso è sempre dietro l’angolo e seppure la farmaceutica sia solo una dei mille volti della crisi greca, siamo lieti di cogliere un primo segnale positivo. L’Ordine dei farmacisti dell’Attica si è dato appuntamento tra poco più di due settimane per vagliare nuovamente la posizione: l’esigenza è quella di controllare che quanto detto dal ministro sia mantenuto. In una crisi così profonda, che ha scosso, e scuote, nelle viscere il paese dell’eterno Omero, le istituzioni sono state le prime a perdere la fiducia dei cittadini e dei lavoratori. Se il lavoro del ministro si dimostrerà all’altezza di quanto promesso, si potrebbe finalmente scongiurare il pericolo di una crisi umanitaria; la sospensione della dispensazione a carico dello Stato ha lasciato supporre che la triste evenienza della crisi umanitaria si sarebbe presentata nei prossimi mesi, se non ci fossero stati cambiamenti.