Un’indagine di Eures dimostra che l’arte di arrangiarsi, non importa se alle spalle della collettività, non sente assolutamente pressioni e richiami alla responsabilità nel nostro Paese. La crisi economica ha costretto l’Italia ad un cambio di Governo quasi forzato, con entrata in scena di leggi “speciali” davvero dure per uscire da una situazione molto seria, non gravissima, ma molto seria. La situazione politica è tesa e la mancanza di un’opposizione seria in parlamento preoccupa un po’; i partiti si preoccupano di fare pulizie interne, le pressioni giustizialiste e populiste soffiano sul fuoco, e sopra tutto l’occhio vigile, iper-critico (a torto o a ragione), e un po’ snob dell’Europa unita. Il richiamo alla responsabilità individuale è stato forte, e la popolazione tutta è stata colpita duramente, ma nulla sembra scalfire questo aspetto un po’ “anarcoide” che spinge gli italiani ad evadere il fisco. Secondo il III rapporto Eures, basato sulla percezione diretta dei cittadini, non lascia dubbi: siamo un popolo di evasori. Lo studio ha preso in esame un campione di 1225 italiani, rappresentativo della popolazione, ed attraverso la loro esperienza diretta è riuscito ad analizzare il comportamento di 52 categorie professionali, tra cui 14 di artigiani, 10 di professionisti, 16 di commercianti, 8 di fornitori di servizi alla persona, 4 di operatori pubblici e privati nel settore turistico. La categoria più colpita dall’arte di arrangiarsi? Gli avvocati, che nel 42,7 dei casi hanno “dimenticato” di emettere fattura e/o ricevuta. Quasi uno su due. Ma nel ramo sanità l’evasione è ben diffusa: ad evadere sono infatti il 40% degli psichiatri/psicologi, il 38% dei nutrizionisti/dietologi, il 34% dei dentisti, il 34% dei medici specialisti, il 25% dei veterinari. Una bella fetta di torta, non v’è che dire. Si parla di un’evasione complessiva per l’anno 2012 di circa 7 miliardi di Euro, secondo le stime Eures. 1 miliardo e mezzo di redditi non dichiarati all’anno per i dentisti, 441 milioni di Euro per i medici specialisti, gli psicologici/psichiatri si attestano a 233 milioni di Euro non dichiarati, i veterinari non dichiarano poco più di 100 milioni di Euro, ed infine i nutrizionisti/dietologi che non dichiarano 95 milioni di Euro annui. Niente male. Ed i farmacisti? L’evasione tra i farmacisti è ferma al 2,3%. Anzi no, non è ferma, è in crescita visto che nel 2007 era al 2% netto, ma nelle categorie analizzate l’unica attività che ha un’evasione minore è la libreria che si ferma al 2,1%. Viene voglia di fare un po’ di polemica, ma ci tratterremo dal farlo. Oggettivamente, a menta fredda, ci sembra che la categoria sia tanto onesta con lo Stato non per scelta morale, ma per motivi molto più spiccioli: le spese in farmacia spesso sono deducibili ed inoltre, il cittadino medio, presta molta attenzione al prodotto acquistato in farmacia, ed esige lo scontrino per eventuali cambi e/o risarcimenti. Perché quello che vale per la farmacia non vale per gli altri? In altri Paesi hanno esteso la deducibilità alle spese a quasi tutte le categorie, riconoscendo come unico strumento di lotta all’evasione la convenienza del consumatore. Se il cliente ha un certo guadagno nel farsi fare scontrini e fatture, l’evasione crolla immediatamente. Cosa stiamo facendo in Italia per la lotta all’evasione Sarebbe molto complicato narrare di tutte le iniziative, di corto respiro, prese dai governi che si sono succeduti, ma possiamo dire che sempre secondo lo studio Eures per il 63% degli italiani le misure sono inefficaci. Questa la percezione. Le cause dell’evasione? Per più di un italiano su due la causa principale è l’esagerata pressione fiscale ed al secondo posto, per il 44% degli intervistati, lo stato confusionale della cultura della legalità. In questa fotografia, quasi feroce, della realtà italiana ci si rende immediatamente conto come il terreno sia pronto a raccogliere istanze giustizialiste, populiste e forse anche anti-democratiche. Nessun allarme all’orizzonte ma tra i cittadini italiani, l’esigenza di chiarezza, di onestà e di una percezione più “solare” della giustizia diventa sempre più impellente.