Le farmacie hanno cominciato a “guadagnare” dal servizio Cup, dopo la stipula lo scorso agosto del faticosissimo accordo, costato scioperi e tensioni. All’accordo, che prescrive almeno 4 ore di…
Le farmacie hanno cominciato a “guadagnare” dal servizio Cup, dopo la stipula lo scorso agosto del faticosissimo accordo, costato scioperi e tensioni. All’accordo, che prescrive almeno 4 ore di servizio di prenotazione per i servizi sanitari (con obbligo di coprire l’orario 9-11), hanno aderito però solo 54 farmacisti su 67.
Il mese di settembre è stato il primo di questa sperimentazione, e si è concluso con il rendiconto inviato all’Azienda sanitaria: 14.215 le prenotazioni effettuate, ciascuna di esse è rimborsata con 2,20 euro (Iva inclusa), il totale che incasseranno i farmacisti (di fatto un anticipo sui rimborsi dei farmaci) è complessivamente di 30.918 euro.Ma fra i 54 professionisti ci sono molte differenze: qualche farmacia ha avuto solo 17, 41, 36, 29 prenotazioni in un mese, mentre altre ne hanno fatte 737, 676, 651, 621 o si sono attestate su quota 500, o 400. Il singolo rimborso massimo in questo primo mese è di 1621 euro. L’Azienda sanitaria, si è riservata uno stretto controllo. Misurerà la percentuale di cambi di prenotazione sul totale, e anche le prenotazioni non andate e buon fine «per cause dipendenti dalla farmacia».
L’accordo, stipulato fra Regione, Azienda sanitaria e Federfarma, ha durata di 18 mesi, e il testo specifica che potrà essere rinnovato solo se verrà rinnovata l’autorizzazione della Regione, o di fronte a nuove leggi nazionali o regionali. In un anno la spesa autorizzata non può superare i 390 mila euro. Qualche farmacista già teme che il tetto verrà superato, in questo caso la soluzione è già scritta: i farmacisti dovranno assicurare ugualmente il Cup fino alla scadenza dell’accordo, ma per 3 ore al giorno al posto di 4, sempre salvaguardando la fascia mattutina dalle 9 alle 11.
«Non hanno aderito i farmacisti che non credono a questa operazione – commenta il presidente di Federfarma, Alessandro Fumaneri – o che hanno difficoltà organizzative interne». Sembra però che due farmacisti abbiano scelto una terza via: non aderiscono all’accordo, non vengono remunerati, e continuano col Cup gratuito, sottraendosi così all’obbligo dell’orario.
non ho capito il senso della frase “di fatto un anticipo sul rimborso dei farmaci”. Qualcuno può spiegarmelo meglio ? grazie