la farmacia italiana sta vivendo uno dei momenti più tragici della sua secolare storia. Duole constare che da quando questa dirigenza sindacale conduce Federfarma a fronte di una serie innumerevole di promesse che non si sono mai realizzate non solo la categoria è stata attaccata e denigrata da tutti i mezzi di comunicazione ma, cosa ancora più importante, i provvedimenti messi in atto hanno distrutto l’economia delle nostre aziende molte delle quali non sono più in grado di sopportare i pesantissimi oneri economici introdotti dalle recenti normative di questi ultimi quattro anni.
Vi inviamo una breve sintesi delle “Federpromesse” estrapolando le frasi più significative direttamente dalle relazioni del Presidente alle assemblee nazionali. Per sapere quali esiti abbiano prodotto gli impegni assunti davanti ai rappresentanti di tutte le farmacie italiane, basterà confrontarli con i “risultati” ottenuti.
Lascio a voi il commento.LE FEDERPROMESSE
Dalla relazione del Presidente: verbale dell’assemblea FEDERFARMA DEL 14 LUGLIO 2009
“In risposta alle lenzuolate di Bersani e a tutti gli attacchi strumentali portati alla farmacia e in particolare al contingentamento delle farmacie sul territorio è nata la logica della “farmacia integrata nel servizio sanitario”a dimostrazione che la pianta organica non difende il titolare, ma permette una presenza capillare di un presidio importante non solo nell’erogazione del farmaco, ma anche nella. fornitura di servizi di prima istanza a supporto di carenze del Sistema Sanitario.” Proprio in questi giorni ho avuto il piacere di verificare che alcune in alcune regioni stanno per essere sottoscritti protocolli d’intesa per l’applicazione di questi servizi.
Per quanto concerne i provvedimenti anti-crisi, dobbiamo segnalare che siamo riusciti a sensibilizzare il Governo nei confronti delle problematiche determinate dall’acquisto di medicinali da parte delle strutture pubbliche. Si è infatti istituito un tavolo tecnico con compiti di vigilanza e controllo degli adempimenti a carico delle regioni in materia di acquisti di beni e servizi, tra cui medicinali e prodotti di assistenza integrativa.
Ancor più importante è il risultato ottenuto con l’attuazione della direttiva “Il disegno di legge Gasparri-Tomassini – e l’analogo a firma del senatore Castro (sempre del PDL) – hanno costretto i sostenitori della liberalizzazione e i rappresentanti delle parafarmacie sulla difensiva.”
2000/35/CE del Parlamento europeo, in materia di tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni (art. 9). Infatti, per il futuro, sia le Regioni che le ASL dovranno adottare entro il 31 dicembre 2009 opportune misure organizzative atte a garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti.
Uno degli obiettivi che mi stanno a cuore è costituito dal recupero del ruolo della farmacia nella distribuzione del farmaco, invertendo il processo di crescita della
distribuzione diretta, attraverso un maggior ricorso alla distribuzione per conto.
È essenziale, alla ripresa dei lavori parlamentari, dopo la pausa estiva, fare il punto sulle nostre richieste, anche riprendendo le riflessioni già effettuate nel recente passato, sui seguenti punti:
• tutelare le piccole farmacie;
• individuare un limite minimo di popolazione al di sotto del quale non è possibile aprire una farmacia ordinaria;
• accelerare le procedure concorsuali per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche;
• regolare in modo equilibrato le possibili deroghe al criterio demografico per evitare lo scardinamento della pianta organica;
• ritoccare il quorum, individuando un nuovo rapporto razionale, con lo scopo di correggere eccessi e disservizi;
• riformare il diritto di prelazione da parte dei Comuni;
• introdurre limiti temporali meno stringenti nella successione ereditaria;
• riorganizzare l’assetto della distribuzione dei medicinali senza ricetta, in linea con quanto previsto dalle proposte della maggioranza e del Governo ed evitando la diffusione di iniziative quali Pharmaclick (distributore automatico di farmaci), che possano inficiare il criterio della pianta organica e la possibilità di erogazione di nuovi servizi da parte delle farmacie.”
Dalla relazione del Presidente: dal verbale dell’assemblea FEDERFARMA DEL 08 APRILE 2009
“L’ho detto e ripetuto in tutte le occasioni: qualsiasi azienda, senza innovazione, è destinata a soccombere. La farmacia, senza farmaci innovativi, è destinata a essere abbandonata al proprio destino. L’ho ribadito anche venerdì scorso a Firenze, nel corso del quale l’assessore Rossi, che come sapete è anche coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, ha colto questa esigenza
profonda della farmacia di restare un presidio vitale del sistema e di essere il luogo deputato alla distribuzione di tutti i farmaci del SSN. Rossi lo ha riconosciuto pubblicamente: senza farmaci innovativi, la farmacia perde la propria funzione di presidio del SSN e diventa sempre meno difendibile dagli attacchi di chi vuole deregolamentare il sistema, perché del tutto residuale nel processo assistenziale.
L’obiettivo di far rientrare in farmacia i medicinali che oggi passano per le ASL, quindi, ha risvolti sia economici che professionali: da un parte, infatti, vediamo il nostro fatturato SSN in continuo calo, mentre la spesa per farmaci acquistati dalle ASL cresce a dismisura; dall’altra, non essendo più portatori di innovazione, rischiamo un impoverimento culturale, non meno pericoloso.
La proposta di accordo quadro a livello nazionale
Abbiamo ritenuto che una soluzione a questi problemi potesse essere proprio la definizione di un accordo a livello nazionale tra la Conferenza delle Regioni e Federfarma per stabilire:
1. un elenco univoco dei farmaci soggetti alla distribuzione da parte delle farmacie per conto delle Regioni;
2. una remunerazione specifica per le farmacie per tale forma di distribuzione che tenga conto della peculiarità del servizio erogato per conto delle ASL, le quali provvedono all’acquisto dei farmaci e ne affidano la distribuzione alle farmacie; tale remunerazione, che proprio per i suddetti motivi potrebbe essere basata su principi innovativi, dovrebbe risultare conveniente per le Regioni rispetto ai costi sostenuti per la distribuzione diretta e, comunque, soddisfacente per le farmacie;
3. modalità e tempi di fornitura da parte delle farmacie di tutti i dati sui farmaci erogati in regime di distribuzione per conto, analogamente a quanto avviene già oggi per i medicinali distribuiti in regime convenzionale.”
Dalla relazione del Presidente: dal verbale dell’assemblea FEDERFARMA DEL 17 SETTEMBRE 2009 – “Lo studio su distribuzione diretta e DPC
Pochi giorni fa, con la Giunta Esecutiva e la Commissione -remunerazione da me coordinata, abbiamo esaminato la versione finale dello studio sull’unitarietà del sistema di assistenza farmaceutica in Italia, che abbiamo predisposto con l’aiuto di consulenti esterni e di Promofarma – che ringrazio perché ha lavorato con grande impegno a questo progetto – e avvalendoci di dati IMS e dei dati forniti mensilmente dalle farmacie a Federfarma.Questo studio, che porteremo presto all’esame del Consiglio di Presidenza e del Comitato Centrale, deve servire a dare forza alla nostra proposta di superare la distribuzione diretta, individuando a livello nazionale regole omogenee per la distribuzione in farmacia dei medicinali del PHT e anche dei cosiddetti H-OSP2, acquistati dalle ASL. Dopo l’approvazione da parte dei nostri organi statutari, presenteremo pubblicamente lo studio, coinvolgendo rappresentanti del Governo e delle Regioni, che peraltro ci hanno dato già un parere favorevole sul percorso avviato. Stiamo comunque portando avanti un ulteriore sondaggio con il Ministero del welfare e dell’economia e con le Regioni proprio sui contenuti dello studio, per calibrare bene i passaggi successivi e ottenere un risultato positivo per la farmacia. Siamo poi disponibili a venire nelle sedi locali – su richiesta delle Associazioni interessate – per illustrare il progetto alla base.”
Dalla relazione del Presidente: dal verbale dell’assemblea FEDERFARMA DEL 17 SETTEMBRE 2010
“Il quorum poi va protetto, eliminando gli eccessi, e per eccessi intendo concorsi che non si tengono da decenni e farmacie in paesi con 8000 – 10000 e più abitanti.
Dobbiamo quindi accettare una moderata riduzione del quorum.”
Dalla relazione del Presidente: dal verbale dell’assemblea FEDERFARMA DEL 14 APRILE 2011
“I nuovi servizi devono rappresentare un’ulteriore opportunità per la farmacia, perché ci permetteranno, mediante l’erogazione di nuove prestazioni di alta valenza socio-sanitaria, di rafforzare il legame della farmacia con il SSN e il rapporto con il cittadino. A chi oggi nutre qualche dubbio, sull’apporto positivo in termini economici e sull’estensione uniforme, posso assicurare il nostro impegno: Federfarma vigilerà sui prossimo passi, affronterà le nuove sfide, peraltro ineludibili, con orgoglio e determinatezza, avendo sempre a cuore la difesa del nostro ruolo indispensabile e della nostra professionalità.
Porto oggi la buona notizia che dovremmo essere vicini allo sblocco dell’iter della convenzione: l’assessore al bilancio della Lombardia Romano Colozzi, che è il presidente del Comitato di settore per la sanità, ha convocato ieri il Comitato per predisporre l’atto di indirizzo, cioè le linee guida che le Regioni affideranno alla SISAC per la trattativa con Federfarma e Assofarm. Prima dell’estate, quindi, il confronto potrebbe aprirsi, anche perché la SISAC ha concluso la rilevazione delle deleghe sindacali e quindi tutto è pronto per l’avvio delle trattative.
In questa prospettiva vorrei formulare alcune osservazioni.
Non abbandoneremo l’obiettivo del trasferimento alla farmacia dei farmaci che oggi sono affidati ad ospedali e ASL solo per motivazioni di carattere economico.
E’ il primo e più importante obiettivo che mi sono posta come Presidente di Federfarma: far recuperare alla farmacia il proprio ruolo essenziale nella dispensazione dei farmaci. A livello nazionale ci stiamo a pieno ritmo.
Da parte nostra, a livello nazionale, stiamo predisponendo un progetto estremamente articolato per fornire alle farmacie una piattaforma informatica che consenta la corretta dispensazione dei medicinali innovativi che potranno essere loro affidati.”
Dalla relazione del Presidente: dal verbale dell’assemblea FEDERFARMA DEL 13 MARZO 2012
“Per quanto riguarda le preoccupazioni segnalate genericamente come possibile abolizione della pianta organica , è oramai chiarito che non è così, come si è appurato attraverso la lettura delle schede tecniche degli atti della Camera e dell’interpretazione dei nostri consulenti.”
Dalla relazione del Presidente: dal verbale dell’assemblea FEDERFARMA DEL 27 MARZO 2012
“Il Centro Studi è stato pensato come strumento di analisi delle possibili forme evolutive della farmacia. In questo momento sta lavorando alla definizione, d’intesa con le associazioni dei consumatori, di una nuova carta della qualità o dei servizi della farmacia, sulla falsariga di esperienze passate e recenti. Contemporaneamente sta esaminando un progetto d’informazione e formazione del PHT e degli ex OSP2, a supporto del progetto di una loro distribuzione in farmacia”
La proclamazione dello sciopero di fine marzo poi revocato:
“Ecco perché dobbiamo scioperare oggi: oggi abbiamo le prove inconfutabili che ci vogliono trasformare: in dipendenti alla mercé dei grandi gruppi di potere a vendere farmaci senza professionalità. Allora la nostra protesta deve andare oltre la prima giornata di sciopero:dovremmo stare al banco con i camici neri non bianchi ed esporre grossi cartelli con gli sconti provocatori gridando e scrivendo che questa è la farmacia che vogliono i nostri governanti: mangiate più medicine così alziamo il PIL.”
I FEDER RISULTATI
– trattenuta dell’1.4% (decreto Abruzzo);
– sconto dell’1.82%;
– nuovo quorum a 3300 abitanti;
– apertura di circa 5000 nuove sedi farmaceutiche;
– sconti sui farmaci SSN e fascia C con obbligo di ricetta;
– uscita dal canale farmacia dei farmaci veterinari con ricetta medica;
– possibilità per le parafarmacie di eseguire preparazioni galeniche;
– delisting dei farmaci di fascia C in OTC e SOP;
– liberalizzazione orari e ferie;
– pensionamento obbligatorio a 65 anni;
– nuovo sconto del 2.25%;
– eliminazione del perimetro della sede farmaceutica.
LE QUESTIONI SOSPESE
L’ultima spiaggia della farmacia per recuperare qualche centimetro dei chilometri di terreno perduto, come ben sapete, è il nuovo metodo di remunerazione delle farmacie: le trattative sono cominciate con il famoso e interlocutorio incontro del 25 luglio al ministero della Salute e ora proseguiranno intorno all’apposito tavolo istituito presso l’Aifa.
In caso di mancato accordo tra le parti, il pallino passerà in mano al governo, e più precisamente al ministro della Salute, in accordo con le Regioni, deciderà per decreto come e quanto pagare il servizio reso ogni giorno dalle farmacie con un’efficienza e una professionalità che hanno pochi riscontri.
Ci piacerebbe davvero essere ottimisti, anche perché le Cassandre non ci sono mai piaciute, e pensare che la questione si risolverà bene, con il ripristino di condizioni di accettabile stabilità economica per le nostre aziende e per la nostra professione. Ma l’ottimismo è un esercizio difficile, alla luce della spericolata conduzione del nostro sindacato documentata con il breve excursus che vi abbiamo prima proposto: lo scarto tra le parole e i fatti è sotto gli occhi di tutti.
Dott. Franco Caprino