Orlandi: «Confronti? Il Sinafo pensi ai farmaci negli ospedali, senza penalizzare le farmacie rurali»

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Il presidente Sunifar commenta l’intervento di Antonio Castorina (farmacisti ospedalieri dirigenti) che chiede confronti «alla pari» con i privati.

«Confronto alla pari tra farmacisti dirigenti ospedalieri e farmacisti privati? No, grazie. Sono mondi diversi. Gli ospedalieri pensino a controllare le prescrizioni dei farmaci nei reparti. Il diritto di controllare come vengano spesi i soldi pubblici nelle strutture pubbliche spetta a noi come a tutti i cittadini». Alfredo Orlandi, presidente di Federfarma-Sunifar, rispedisce al mittente l’invito di Antonio Castorina (rappresentante dei farmacisti dirigenti) a ricercare nuove valutazioni sui costi della distribuzione diretta dei farmaci negli ospedali, che secondo uno studio della Fondazione Cref incidono in media per 20 euro a farmaco, oltre al suo costo.

«La distribuzione dei farmaci è il nostro settore, non il loro – precisa Orlandi – forse Castorina non sa che noi siamo sul territorio, che facciamo i turni notturni e festivi con le indennità dei rurali che sono ferme al 1968. Quando promuove la distribuzione diretta crea un danno a queste realtà rurali, molto importanti per la capillarità della distribuzione farmaceutica sul territorio, oltre che disagi ai cittadini». Infine, il presidente Sunifar fa notare che le stesse parole di Castorina testimoniano l’inefficienza degli ospedali nella distribuzione, quando afferma che “vi sono aree in cui le cose funzionano meno bene, ma questo dipende dalla mancanza di investimenti adeguati da parte delle Regioni”. «Quindi Castorina, in questo periodo di Spending Review, chiede altri soldi pubblici per rimediare alle inefficienze della diretta? Eppure il canale tracciato, trasparente ed efficiente esiste e si basa su investimenti privati. Si chiama farmacia», conclude Orlandi.

2 COMMENTS

  1. Concordo con Orlandi. Clamoroso autogol di Castorina che conferma come attualmente la DPC non sia efficiente quanto le farmacie sul territorio.

  2. Senza contare che per confrontarsi alla pari non si dovrebbe fare concorrenza sleale, quella rappresentata dai ticket che in farmacia si pagano e in ospedale no.
    Vergognoso il caso degli antiepilettici di cui è uscito un equivalente che però non è equivalente e quindi se vuoi il farmco ‘buono’ gratis in molte regioni devi andarlo a ritirare in ospedale, altrimenti ci paghi un ticket salato, anche se, ripeto, in realtà l’equivalente non c’è.

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