Federfarma cerca lo sponsor delle Regioni per la trattativa sulle remunerazioni


Federfarma si è detta pronta a partecipare ad un tavolo con le Regioni per una discussione in merito alla dispensazione dei farmaci “innovativi”. Erano state le Regioni a proporre le farmacie come distributori di questi farmaci, ovviamente con l’occhio vigile dei presidi che dovrebbero monitorare i consumi e l’impiego. Per entrare nella distribuzione del farmaco “innovativo”, le farmacie dovrebbero fornirsi di strutture e sistemi per tenere traccia dei consumi, fornire i dati per fare analisi dei costi, consentire installazioni di programmi per misurare l’aderenza alla terapia, sviluppare campagne d’informazione e di screening e tanto altro ancora. Problemi tecnici insomma, ma problemi risolvibili con un po’ d’impegno. Le Regioni vedono una possibilità di risparmio con questa soluzione, seppure ci sarebbe da corrispondere un onorario professionale al farmacista. I farmacisti hanno ascoltato con molta attenzione ed ora Federfarma, tramite la presidente Annarosa Racca, hanno dimostrato apertamente la loro disponibilità a trattare: “I ragionamenti che arrivano dai governi regionali meritano un approfondimento perché  convergono con il lavoro che da tempo stiamo portando avanti. Pure noi, infatti, crediamo alla farmacia dei servizi intesa anche come strumento di governance del farmaco: oggi il territorio e’ sempre più  spesso chiamato a farsi carico delle cronicità, se i medicinali innovativi destinati alla cura di terapie come il diabete o le malattie cardiovascolari non verranno passati in breve tempo alla distribuzione in farmacia, si graveranno i pazienti di inutili costi sociali”. Entrambi i contraenti sono disponibili, l’affare conviene ad entrambi, ci sarebbe anche l’occasione di agganciare la problematica alla trattativa dell’Aifa sulla remunerazione, manca semplicemente una data ed un tavolo a cui sedersi tutti assieme. Annarosa Racca ha aggiunto: “Le ipotesi sulle quali stiamo attualmente lavorando obbediscono innanzitutto all’esigenza di stabilizzare gli attuali fatturati, sottoposti da anni a un’erosione che rischia di mettere in gioco la sopravvivenza stessa delle farmacie”. I bene informati assicurano che la strategia di Federfarma ha una doppia convenienza: l’idea sarebbe quella di approfittare della situazione per farsi appoggiare dalle Regioni nella trattativa con l’Aifa per la remunerazione. Ma non è è certo un intento segreto, infatti la presidente di Federfarma ha candidamente ammesso: “Il nostro auspicio è che le amministrazioni regionali supportino la trattativa in corso con l’Aifa e le sue successive fasi. Siamo anche disponibili a incontrare la commissione Salute per uno scambio di vedute, ma dev’essere chiaro fin da subito che ogni ipotesi di remunerazione per i servizi di governance di cui s’e’ detto va collocata in una cornice unitaria, che impegni tutte le Regioni e non alcune soltanto. Anzi, vista questa condizione l’incontro potrebbe anche essere l’occasione per un timing sull’avvio del negoziato per la nuova convenzione, che attendiamo da più’ di dieci anni”.


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