Se il settore farmaceutico sta vivendo momenti difficili, quello della nutraceutica (cioè l’uso di estratti di piante, animali e minerali per la prevenzione e il trattamento di malattie) e degli integratori è in crescita: nell’ultimo anno è stata del 5%, e il mercato italiano vale 2 miliardi di euro, tra prodotti venduti in farmacia, parafarmacie e supermercati. A fare il punto è la Societa’ italiana di nutraceutica (Sinut), riunita a Milano il 20 e 21 settembre per il suo 3° congresso nazionale.
In base ai dati presentati dalle aziende ospiti al congresso Sinut, pur risentendo della crisi e avendo registrato una flessione rispetto agli anni passati, dove la crescita era del 10-15% l’anno, questo comparto sembra resistere meglio dei farmaci alla crisi e continua a crescere (+5,1%).
Solo nell’ultimo anno sono stati presentati 1.192 nuovi prodotti sul mercato e in Italia le aziende operanti nel settore, per lo piu’ di piccole e medie dimensioni, sono 420. Il 90% dei prodotti viene venduto in farmacia, mentre il restante 10% tra parafarmacie e supermercati. Ci sono poi alcuni segmenti piu’ dinamici e promettenti di altri come sviluppo di nuovi prodotti, in particolare i nutraceutici per l’apparato circolatorio, l’urologia, il sistema riproduttivo e gli analgesici.
Il termine “nutraceutica” prende origine dalla contrazione di due parole: “nutrizione” e “farmaceutica” e «indica la scienza che studia la combinazione delle proprietà nutritive e farmaceutiche degli alimenti – spiega il professor Cesare Sirtori, Preside della facoltà di farmacia di Milano e presidente della SINut (Società Italiana di Nutraceutica) – Oltre a cibi funzionali, integratori alimentari, probiotici e prebiotici, per curare alcune patologie la nutraceutica si avvale anche di combinazioni di prodotti».
”Un settore che inizia a fare gola anche alle aziende farmaceutiche tradizionali – spiegaSirtori – che ora hanno iniziato ad acquistare piccole societa’ gia’ presenti sul mercato o a creare la propria divisione di nutraceutica. E molti informatori che prima lavoravano sul farmaco, ora sono passati alla nutraceutica. E’ nata insomma una nuova figura professionale, quella dell’informatore del nutraceutico”.
«Secondo recenti stime – spiega il dott. Sergio Liberatore, amministratore delegato di IMS Health – nel corso dei prossimi dieci anni sarà possibile, in questo ambito, raggiungere gli stessi introiti del settore farmaceutico. Infatti, a fronte di un’evoluzione negativa di quest’ultimo (-3%), quello nutraceutico presenta ancora un trend con andamenti positivi. Gli elementi che contribuiscono significativamente a questo aumento, sono il gradimento dei pazienti, le migliori tecnologie per la produzione dei ‘cibi-farmaco’ e il, purtroppo, modesto sviluppo di novità nel settore farmaceutico. Il mercato dei nutraceutici notificati in farmacia vale oggi circa 1,6 miliardi di euro, con una crescita del 5,1% all’anno a giugno 2012».
Via Pharmastar