Dopo aver notato l’interesse dei nostri lettori per gli iter parlamentari, in particolare quelli che li riguardano direttamente, vogliamo provare a chiarire alcuni punti, partendo da una semplice domanda: ma questa benedetta Commissione Affari Sociali che sta lavorando al Decreto Balduzzi, che probabilmente rivoluzionerà il presente ed il futuro di tutto il settore sanitario, da chi è composta? Che cosa è? Innanzitutto quando parliamo della discussione e dell’iter del decreto Balduzzi dovremmo usare un termine più corretto: Atto della Camera dei Deputati numero 5440. Disegno di legge: “Conversione in legge del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”. “Decreto Balduzzi”, come è evidente, è una facilitazione non da poco, sopratutto per chi scrive. Le commissioni sono molto strutturate ed hanno al loro interno regolamenti ferrei, organi, cariche, convenzioni. La Commissione permanente Affari Sociali ha come presidente Palumbo Giuseppe, del Popolo della Libertà, come Vice ci sono Ciccioli Carlo (PDL) e Grassi Gero (PD), segretari Farina Coscioni Maria Antonietta (PD) e Mancuso Gianni (PDL). Come è possibile notare le cariche sono distribuite in maniera omogenea tra i due grossi schieramenti del parlamento. I relatori sono Barani Lucio (PDL) e Turco Livia (PD), ma questo già si sapeva. Crediamo sia importante associare nomi e facce ad una Commissione che sta formulando la stesura definitiva di una legge che si occupa della Sanità. Continuiamo a scorrere la lista dei componenti, stesa in rigoroso ordine alfabetico, di questa Commissione alla Camera e continueremo a trovare nomi noti, che magari rendono chiare certe dinamiche: Abelli Gian Carlo (PDL), Argentin Ileana (PD), Binetti Paola (UDC Terzo Polo), Bocciardo Mariella (PDL), Bossa Luisa (PD), Bucchino Gino (PD), Burtone Giovanni Mairo Salvino (PD), Castellani Carla (PDL), D’Anna Vincenzo (Noi Sud – Libertà e autonomia, MRN…), De Luca Francesco (PDL), De Nichilo Rizzoli Melania (PDL), De Poli Antonio (UDC Terzo Polo), Di Virgilio Domenico (PDL), D’Incecco Vittoria (PD), Fabi Sabina (Lega Nord), Lenzi Donata (PD), Martini Francesca (Lega Nord), Miotto Anna Margherita (PD), Molteni Laura (Lega Nord), Mosella Donato Renato (Misto-Api), Murer Delia (PD), Mussolini Alessandra (PDL), Olivieri Sandro (Misto – Alleati per il sud…), Palagiano Antonio (IDV), Patarino Carmine Santo (Futuro e Libertà), Pedoto Luciana (PD), Perina Flavia (Futuro e Libertà), Porcu Carmelo (PDL), Roccella Eugenia (PDL), Rondini Marco (Lega Nord), Sardelli Luciano Mario (Misto – PLI), Sarubbi Andrea (PD), Sbrollini Daniela (PD), Scapagnini Umberto (PDL), Stagno D’Alcontres Francesco (Misto- PPA), Testa Nunzio Francesco (UDC), Verdini Denis (PDL). Chi avesse la pazienza di leggere nome per nome, troverebbe molti personaggi noti e chi avesse ancora altra pazienza per fare ricerche su alcuni dei nomi troverebbe storie di sicuro interesse. Una Commissione parlamentare è un organo, collegiale, a cui vengono inviate le proposte legge del governo, la Commissione esamina e studia, scrive e riscrive, modifica, sopprime o aggiunge, e la nuova stesura verrà discussa articolo per articolo in aula. Gli iter possono subire delle variazioni, dipende dal tipo di incarico che si è dato alla Commissione, dal ramo del Parlamento di cui la Commissione è espressione (Senato o Camera), dalla tipologia di Commissione e da altri fattori. Ci sono diverse modalità in cui si riunisce una Commissione permanente: in sede referente, ovvero per esaminare le questioni sulle quali deve riferire all’Assemblea; in sede consultiva, ovvero per esprimere pareri su testi esaminati da altre commissioni; in sede legislativa, ovvero per l’approvazione dei progetti di legge, in questo caso il testo approvato viene inviato all’altro ramo del Parlamento come se avesse avuto l’approvazione dell’Assemblea; in sede redigente, ovvero l’Assemblea può decidere, prima di passare all’esame degli articoli, di deferire alla competente Commissione permanente o speciale la formulazione, entro un termine determinato, degli articoli di un progetto di legge, riservando a sé medesima l’approvazione senza dichiarazioni di voto dei singoli articoli nonché l’approvazione finale del progetto di legge con dichiarazioni di voto. E’ un sistema complesso ma non così difficile da capire che, negli intenti, dovrebbe garantire che nei lavori delle Commissioni si rispecchino le forze che formano il Parlamento: le proporzioni tra le forze che escono dalle votazioni dovrebbero rispecchiarsi precisamente anche nelle Commissioni. Quella che stiamo imparando a conoscere, la Commissione permanente Affari Sociali, è infatti composta da 2 componenti per Futuro e Libertà, 1 per Italia dei Valori, 4 per Lega Nord, 4 per Misto, 14 per Partito Democratico, 15 per Popolo della Libertà, 1 per Popolo e Territorio, 3 per Unione di Centro. Per un totale di 44 parlamentari. Ci sono 14 Commissioni permanenti per la Camera e 14 per il Senato. Abbiamo tentato di essere più chiari possibili a rischio di essere un po’ carenti nello spiegare alcuni meccanismi, ci auguriamo di essere stati utili.