Il laboratorio del reparto di Day Hospital Oncologico nel presidio ospedaliero “Umberto I” di Nocera Inferiore, è stato messo sotto sequestro dal Nucleo operativo ecologico di Salerno. I Carabinieri che hanno eseguito gli ordini della Procura erano guidati dal capitano Giuseppe Ambrosone. La Procura aveva svolto indagini che avrebbero portato a ritenere che i locali dove i farmaci antitumorali venivano preparati non erano adatti a quel tipo di lavorazione. Non c’erano le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera. Ricordiamo che i farmaci antitumorali sono composti da sostanze citotossiche e citostatiche, che generano vapori irritanti, tossici e cancerogeni. I Carabinieri hanno rilevato la situazione di assoluta inadeguatezza della canalizzazione dell’impianto. Ad essere citato in un’informazione di garanzia è stato il direttore sanitario del presidio ospedaliero, che in quanto responsabile della struttura dovrà rispondere sulla questione. Purtroppo l’ospedale “Umberto I” ha già subito diverse fasi critiche, ed è salito all’onor delle cronache alcune volte con casi non proprio illuminanti: come ad esempio nell’Estate del 2010 quando ci fu una dura lotta interna poiché il reparto malattie infettive sembrava in chiusura definitiva o quando a Maggio di quest’anno l’ospedale finì al centro di un’ indagine per abuso d’ufficio, a causa dello spostamento di due primari da parte, sembra, del commissario dell’Asl, ma anche la denuncia a mezzo stampa che il reparto ortopedia era senza una sala operatoria dedicata da due anni fece balzare alle cronache il presidio. Una situazione non facile, alla quale si aggiunge questa indagine coordinata dal Procuratore Capo Giancarlo izzo e condotta dal Sostituto Procuratore Ernesto Caggiano. Tutto è iniziato il 13 Settembre quando a margine di alcuni eventi podalici vi furono allagamenti di notevoli dimensioni. I vigili del fuoco notarono una nube nera che usciva dal presidio e chi venne investito dalla nube accusò bruciori alla gola, malori, intossicazioni… Da queste segnalazioni è partita l’indagine e il conseguente sequestro del NOE. Tutto questo mentre si aspetta da un momento all’altro l’apertura, tanto attesa, del centro onco ematologico di Pagani.